Alessio sollecita l’apertura di un tavolo di trattative nazionale “anche se tardivo” “per salvare il salvabile, dove tutti i rappresentanti calabresi, Regione, Città Metropolitana, deputazione parlamentare e organizzazioni sindacali si siedono e discutano di lavoro, sviluppo e occupazione. Che pongano finalmente al centro del dibattito la centralità del porto di Gioia Tauro, così tanta decantata negli anni, e costruiscano un progetto di sviluppo che sia in grado di ribaltare completamente il tavolo delle trattative bloccando innanzitutto i licenziamenti dei 400 dipendenti e rilanciando il porto di Gioia Tauro nel suo ruolo centrale nel Mediterraneo guardando al futuro”.
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