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Pd, la scissione è un film visto e rivisto già in altri partiti della sinistra

La scissione nel Pd non è più un’eventualità ma una realtà per come si sono pronunciati i dirigenti del Partito nel corso dell’Assemblea nazionale in quel di Roma. Da qualche mese, esattamente dal risultato del referendum (4 dicembre 2016) sulle modifiche alla Costituzione per quanto riguarda la legge elettorale, è un gran parlare della possibile scissione e cosa potrebbe succedere in Italia, politicamente parlando, quando sarà ufficializzata. Le scissioni politiche in Italia sono all’ordine del giorno ed avvengono per lo più nell’ambito della sinistra. Non partiamo dalla scissione di Livorno del 1921 e nemmeno da quella del 1945 quando Saragat formò il Psdi rompendo con il Psi il cui segretario era Nenni. E nemmeno dal 1960 quando in occasione del primo Governo di centrosinistra ci fu un’altra scissione nel Psi da parte di Tullio Vecchietti e Dario Valori che diedero vita al Psiup. Tra la fine del precedente secolo e l’inizio dell’attuale, le divisioni non sono mancate e sempre nell’ambito della sinistra o centrosinistra. La nascita di Rifondazione Comunista (guidata prima da Sergio Garavini e poi da Fausto Bertinotti) quando il PCI decise di cambiare nome (PDS) dopo la caduta del muro di Berlino. Il risultato di tutto ciò: la mancata coesione del popolo della sinistra ha sempre aperto le porte del Governo Nazionale alla destra. Silvio Berlusconi a capo di una coalizione che comprendeva il MSI e la Lega vince le elezioni del 1994 e s’insedia a Presidente del Consiglio. Di nuovo un Governo di destra il 2006 con a capo sempre Silvio Berlusconi grazie a Fausto Bertinotti che ha preferito tenere lontano Rifondazione Comunista dalla coalizione di centrosinistra. Ancora una vittoria di Berlusconi nel 2008 e questa volta ha ringraziato Niki Vendola (Sel) e altri gruppi della sinistra che hanno avuto l’infelice idea di presentarsi sotto il simbolo “Arcobaleno” distanti dal centro sinistra. In occasione delle elezioni del 2008 la coalizione “Arcobaleno” non entrò in parlamento. Anno 2018 scadenza naturale dell’attuale Legislatura ma si potrebbe votare nell’autunno dell’anno in corso. A destra già esultano sul possibile risultato elettorale a loro favore. Le cifre, dopo la scissione del Pd e la non alleanza con gli scissionisti autorizzano il centrodestra a cantare vittoria. Movimento 5 Stelle permettendo ma prima devono risolvere i problemi di Roma che ha creato la Sindaca Virginia Raggi.   

Redazione

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