Certo! Una delle principali novità è la selezione, che abbiamo fatto, di pietre inusuali, come l’unakite o la bronzite. Inoltre abbiamo scelto di utilizzare, per la prima volta, l’argento invecchiato e la pelle, per i nostri bracciali. Non è stato per nulla semplice andare ad inserire la pelle in un gioiello anche perché non è il mio settore. Ma sono convinto siano stati realizzati bracciali davvero belli ed innovativi.
Quando è nata questa passione per i gioielli? Come hai cominciato?
Sono figlio del primo tagliatore di pietre italiano, un’arte appresa in Germania, tanti anni fa. Sono cresciuto tra quarzi e lapislazzuli, ma devo dire che fin da subito questo mondo mi ha affascinato tantissimo, così ho deciso di non intraprendere la carriera da architetto, per la quale ho studiato, ma di mettermi a realizzare gioielli. All’inizio erano in pietre dure, come quelle che utilizza Antracite, poi pietre preziose come smeraldi o diamanti. Ma ho sempre preferito le prime, le trovo più calde, più ricche di fascino, più mie.
Dove trovi l’ispirazione per i tuoi gioielli?
Una volta, un grande gioielliere di Milano mi disse che in pochi centimetri quadrati non si inventa più niente, e forse è vero. Ma noi ci proviamo a creare qualcosa di nuovo, di inedito. Dalla sfilata di moda alla passeggiata per la strada, ogni occasione è buona per trovare nuove combinazioni.
Quali caratteristiche ha l’uomo che indossa i gioielli Antracite?
Spero sempre che i nostri gioielli siano indossabili da chiunque, da l’uomo più narciso e vanitoso a quello meno appariscente. Vorrei solo che quest’uomo apprezzasse l’amore che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. A me non interessa se ha acquistato un bracciale perché è un amante del quarzo tormalinato o perché semplicemente è attirato dai colori, mi interessa che quando lo indossa stia meglio e si senta più bello.
Tra i tuoi prodotti c’è anche il Mala Tibetano. Come ti è venuta l’idea di riproporlo in questa nuova veste, più modaiola?
Mia sorella è una praticante di yoga, dopo varie ricerche su internet ho trovato una certa difficoltà nel trovare rosari buddisti che rispecchiassero crismi e dettami del buddismo, allora mi sono detto “beh te lo faccio io!”. Ed ho unito la funzione religiosa a quella estetica, ricercando pietre particolari, inserendo metalli preziosi e trasformandolo in un vero e proprio gioiello.
A quale delle tue creazioni sei più legato?
Sicuramente al Mala di unakite e diaspro marrone. L’unione tra una pietra come l’unakite, che non avevo mai visto prima del 2015, ed un diaspro marrone con un taglio particolare che ho ribattezzato a melone, perché ha degli spicchi come il frutto, lo rende un gioiello davvero unico. Quest’ultimo è stato tagliato da mio padre nel 1986, e dopo 30 anni ha preso nuova vita. Si tratta della perfetta unione tra passato e presente, e di questo sono molto orgoglioso.
Esiste un personaggio famoso che pensi potrebbe essere il giusto testimonial per i tuoi gioielli?
Se posso sognare dico Al Pacino. Non gli starebbe male un bracciale mentre balla il tango in “Scent of a woman”.
Se siete curiosi di vedere i bracciali di Antracite Lab, visitate il sito internet del brand: www.antracitelab.com
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