Le elezioni politiche anticipate di oggi in Croazia potrebbero rivelarsi un flop restituendo un parlamento spaccato in 3 gruppi e un governo costretto a costituire un’ampia coalizione per provare a governare.
I sondaggi attribuiscono 62 deputati su 151 al partito socialdemocratico (Sdp) di Zoran Milanovic, leggermente davanti ai conservatori dell’Hdz di Andrej Plenkovic, che otterrebbero 55 scranni al Sabor. La soglia della maggioranza assoluta è di 76 parlamentari. Decisivi sarebbero i 12 deputati che andrebbero al Most. Spazio anche per la coalizione della Dieta democratica istriana (3 deputati) e il partito del sindaco di Zagabria Milan Bandic e il fronte anti-sfratti Zivi zid. L’alleanza di estrema destra tra Hdssb e Hks si fermerebbe a 2 rappresentanti. La novità politica “Pametno” non entrerebbe in parlamento.
Alle elezioni dello scorso novembre vinse l’instabilità. L’Hdz ottenne 59 deputati, contro i 56 della coalizione di centrosinistra. Most otteneva 19 deputati con i quali, dopo lunghe settimane di trattative, si formò un esecutivo conservatore alleandosi con l’Hdz, allora guidato da Tomislav Karamarko. Il Governo conservatore durò 5 mesi. A meno di un anno di distanza, si rischia il pantano. L’ipotesi è che gli elettori croati possano essere richiamati alle urne per una terza volta così come succede in Spagna. La Croazia potrebbe tornare alle urne a maggio, quando sono previste le elezioni locali.
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