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Roma Teatro dell’Opera, il Trittico pucciniano

Nuovo allestimento al Costanzi per il Tritticodi Giacomo Puccini, lavoro tardo (il grosso della musica Puccini lo compose negli anni della Grande Guerra), seguito nel tempo dalla sola Turandot e quasi mai rappresentato per intero come invece qui all’Opera di Roma, da domenica 17 a domenica 24 aprile. Tre atti unici – Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi –, tre atmosfere del tutto diverse, tre filoni pucciniani. E un’identica, consumata maestria nel maneggiare narrazione teatrale, scrittura orchestrale, armonia e impiego delle voci.

I filoni, a larghe spanne, potrebbero essere così definiti: quello verista (il cupo e sanguigno Tabarro), quello “preraffaellita” (Suor Angelica) e quello comico; quest’ultimo – per la verità – incarnato, nella produzione del lucchese, in questo solo Gianni Schicchi. Che dei tre “cortometraggi sonori” (usiamo la metafora intenzionalmente, essendo Puccini tutto, e questo in particolare, assai prossimo a tecniche filmiche di racconto), inutile negarlo, è il più cesellato, perfetto e godibile, degno erede in miniatura del Falstaff verdiano. Puccini prediligeva Suor Angelica ma nello Schicchi avviene una fusione assai riuscita tra uno struggente alito di vita e giovinezza (quello che commuove nella celeberrima e splendida O mio babbino caro, l’aria di Lauretta) e una feroce commedia dell’avidità e della menzogna.

Il Trittico fu rappresentato per la prima volta a New York nel 1918. Il debutto europeo avvenne l’anno dopo, proprio qui al Costanzi, con la stessa favorevole accoglienza ottenuta oltre oceano. Di questa nuova edizione è regista il giovane Damiano Michieletto, vincitore di importanti riconoscimenti internazionali e uso a soluzioni forti, spesso oggetto di polemiche. Qui, informa lo stesso regista, il filo conduttore è il senso del noir. Abbastanza ovvio per Tabarro, meno per la storia della sventurata Angelica (che però si uccide), ancor meno per Gianni Schicchi (in cui però tutto ruota intorno a un cadavere e si dipana lungo un filo di infingimenti e colpi di scena).

Sul podio un altro giovane, Daniele Rustioni, specializzato nel repertorio operistico italiano e stimato da grandi direttori stranieri (Temirkanov l’ha chiamato a dirigere ilRequiem di Verdi a San Pietroburgo). Per gli interpreti e ogni informazione (repliche, biglietti…), vedi la scheda nel sito del Teatro dell’Opera. La prima del 17 aprile va in diretta su Radio Tre Rai. Con il Trittico prosegue Vietato ai maggiori di 26 anni, progetto del Teatro per i giovani: per loro c’è l’anteprima di sabato 16 alle 19, al costo di 15 euro.

Recapiti utili per informazioni e prenotazioni: 06-48160312 / 532 / 533. Fax 06-4872112. E-mail promozione.pubblico@operaroma.it,dipartimento.didattica@operaroma.it.

Redazione

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