La vittima era al primo anno del corso di Mediazione linguistica. Era entrato nell’aula dove la docente di inglese aveva iniziato la lezione. Dopo un quarto d’ora è successo qualcosa. Forse un messaggio arrivato al cellulare, o un post sul profilo Facebook. L’universitario è uscito di corsa. Ha lasciato lo zaino nel davanzale davanti alla finestra del settimo piano e si è lanciato nel vuoto. Nello zaino non c’era nessun biglietto.
Una telefonata ha avvertito i dipendenti della facoltà di quanto era successo. Ad uno dei segretari è toccato aprire la porta del terrazzo e vedere il corpo del giovane.
L’Università manifesta “profonda compassione” ed esprimere grande vicinanza alla famiglia “per questa tragedia che ancora una volta ci fa riflettere sulla fragilità dei nostri giovani, sulla necessità di sostenerli nel loro percorso umano e di studio, e sul nostro doveroso impegno a dare loro fiducia nel futuro, nel merito, nel pieno soddisfacimento delle loro attese”.
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