Riceviamo e pubblichiamo la seguente istanza di rettifica pervenuta in redazione dall’avvocato Antonio Russo, già difensore del defunto Nirta Antonio, nato il 22.04.1919 (deceduto lo 01.09.2015). “In virtù di espresso mandato ricevuto dai prossimi congiunti del medesimo, in relazione all’articolo pubblicato su LAPRIMAPAGINA.IT dello 01.09.2015 dal titolo “BENESTARE E’ MORTO IL “PADRINO” ANTONIO NIRTA”, precisa quanto segue:
Gli articolisti (giornalisti professionisti e non) hanno variamente appellato il defunto impiegando termini quali “boss”, “mammasantissima” e “padrino” collocandolo al vertice di organizzazioni criminose (anche dedite al narcotraffico) nonché di strutture sovraordinate riconducibili alla ‘ndrangheta.
In proposito, devesi precisare che il defunto Nirta Antonio cl. ’19 non è mai stato processato e condannato per reati concernenti il narcotraffico né esistono sentenze di condanna che lo collocano al vertice di organizzazioni criminali o di strutture sovraordinate riconducibili alle associazioni medesime.
Inoltre, il defunto Nirta Antonio cl. ’19 non è stato mai deferito, indagato e processato per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione né per reati della stessa indole.
Ne consegue che il contenuto degli articoli “ad effetto”, che informano la collettività dell’avvenuto decesso del sig. Nirta Antonio cl. ’19, è, sostanzialmente, falso, colposamente non verificato, estremamente suggestivo”.
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