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Febbre del Nilo Occidentale, segnalati 11 nuovi casi in Italia di cui 2 a Rimini e Rovigo

Gli aggiornamenti dello “Sportello dei Diritti” circa i contagi della temibile febbre del Nilo Occidentale segnano, purtroppo 11 nuovi casi in Italia, di cui 9 nuovi casi segnalati nelle quattro province già colpite (Bologna 2, Milano 3, Modena 2, Parma 2) e 2 nelle Province appena colpite di Rimini e Rovigo. Quindi sino al 24 settembre e dall’inizio del 2013, 57 casi di virus nell’uomo sono stati segnalati in Italia. A partire dal 3 settembre 2015, 78 casi di febbre del Nilo occidentale in esseri umani sono stati segnalati in Stati membri dell’UE e 92 casi nei paesi limitrofi, fin dall’inizio della stagione della trasmissione 2015. L’Ungheria ha segnalato quattro nuovi casi dalle zone recentemente colpite della Contea di Bacs-Kiskun. Inoltre il Portogallo ha segnalato il primo caso nel comune di Algarve. Anche la Romania ha segnalato quattro nuovi casi nella zona recentemente colpita di Bucurest. Nei paesi vicini, Israele ha segnalato dieci nuovi casi dal già colpito distretto (distretto centrale 4; Haifa 3; Tel Aviv 3). Un caso è stato segnalato in Palestina. La Russia ha riferito di avere riscontrato 4 nuovi casi nella regione di Saratovskaya. In Serbia sei nuovi casi segnalati dalle zone di Grad Beograd (5) e Sud Banat (1). Altre notizie: è stata segnalata in Francia un nuovo caso di febbre di West Nile in un nei cavallo nel distretto di Herault. Giovanni D’AGATA, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ricorda che il rapporto settimanale dell’ECDC, sulla febbre del Nilo occidentale comprende la mappa della attuale distribuzione geografica dei casi umani autoctoni segnalati nell’UE e nei paesi vicini, un aggiornamento della situazione e una tabella che presenta i casi nei paesi e le zone colpite.Tutte le informazioni sono fornite al fine di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute nelle zone con in corso di trasmissione del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere l’attuazione delle normative vigenti. In particolare, secondo la legislazione sulla sicurezza sangue dell’UE, gli Stati membri devono avviare tutte le misure di controllo per garantire la sicurezza del sangue nel caso di contagi del virus in  questione. Una sfida importante per l’attuazione del suddetto regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.

Redazione

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