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Roma, bonus per rinnovare tetti e facciate

Incentivi per i proprietari che rifanno le facciate e installano antenne centralizzate, eliminando la selva di quelle singole. E ancora incentivi per chi bonifica i palazzi dall’amianto oppure realizza impianti comuni a risparmio energetico. La delibera per i “tetti puliti” e i muri esterni rimessi a nuovo, approvata dall’Assemblea Capitolina con voto bipartisan (bipartisan anche la platea dei consiglieri che l’hanno presentata), getta le premesse per una Roma più ecologica e bella, dando nel contempo impulso all’occupazione nei settori dell’edilizia e dell’artigianato. Che avranno così – come da tempo auspicato – un nuovo campo d’azione, fatto di ristrutturazioni e non di nuove colate di cemento. Ecco cosa prevede la delibera: esenzione dalla Cosap (Canone Occupazione Spazi e Aree Pubbliche) per i cantieri che lavorano in tutta la città – dal centro alle periferie – alla ritinteggiatura delle facciate dei palazzi cittadini e alla sostituzione delle antenne singole con quelle centralizzate. Piccoli contributi a fondo perduto per i condomìni e i proprietari che ristrutturano (facciate e antenne centralizzate); contributi che arriveranno con il regolamento attuativo, di imminente promulgazione. Storno, in favore degli stessi proprietari e condomìni, di una parte dell’imposta comunale per l’eventuale pubblicità sui ponteggi. Ulteriori incentivi per chi elimina amianto ed eternit e per chi monta impianti a risparmio energetico. Il tutto, sottolinea il Campidoglio, potrà combinarsi con le detrazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie, decise dal Governo; e con il cosiddetto “superbonus”, sempre governativo e sempre per i lavori di adeguamento degli edifici. Un complesso di “sconti” che potrà rendere concretamente convenienti i lavori per metter mano ai vecchi palazzi e ai vecchi impianti, spesso deturpanti e pericolosi per la salute; e che ridarà decoro al patrimonio immobiliare romano, troppo frequentemente in cattivo stato e poco o per nulla manutenuto. Un’occasione su vasta scala per le imprese del settore e un buon restyling cittadino in vista del prossimo Giubileo. I tempi: lavori da svolgersi in sei mesi al massimo per gli edifici non tutelati e in un massimo di nove per le facciate di pregio storico.

Redazione

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