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Milano, Expo: una festa molto movimentata, poche attrattive a proposito dei prodotti della terra, il padiglione Calabria con sole cipolle di Tropea

Si è parlato per anni dell’evento Expo che si contavano i giorni per  visitarlo. Lo abbiamo visitato e l’impatto con la grande esposizione mondiale alimentare ha suscitato poco entusiasmo stando, anche, a quello che dicevano i tantissimi presenti. La nota negativa i prodotti alimentari di ogni Paese poco visibili. Dopo lunghe code per entrare nel padiglione da visitare, per sapere usi e costumi alimentari occorre entrare nell’angolo ristorante e qui la sorpresa: prezzi salatissimi per una semplice portata. Prodotti che solitamente si trovano in ogni supermercato e centri commerciali rappresentano le novita’ dell’Expo. L’Italia ospita da tanti anni cinesi, pakistani, polacchi e gente proveniente da ogni parte con le loro tradizioni alimentari ormai conosciutissimi. Cio’ che tutti ammiravano sopratutto gli studenti arrivati da tutta la Lombardia, l’architettura dei cluster sparsi nell’immensa distesa Rho-Pero. Una vera città del terzo millennio costruita senza cemento. Arrivarci è facile ma occorre seguire attentamente le indicazioni e se si vuole trovare il parcheggio auto bisogna prenotarlo in anticipo. Gli ingressi, tanti, sono regolati da giovani assunti per l’occasione che evidenziano molta gentilezza. Per il crotonese o calabrese che si aspettava un padiglione della Regione con i tradizionali prodotti alimentari, la delusione e’ stata maggiore: esposte soltanto le cipolle di Tropea. Il padiglione del vino Italia espone tutti i vini, a volere leggere la provenienza ci vorrebbe qualche ora. Tra i tanti vini non era presente quello che si consumava già nell’antica Graecia e prodotto nel crotonese. In ogni caso è pur sempre un evento mondiale in un Paese, Italia, che in questo periodo si diverte poco a causa delle tante negatività del quotidiano. Come dicevamo prima, l’evento è  apprezzato per quello che ruota all’esterno dei padiglioni: sfilate, concerti, dibattiti. Sembra vivere in una città nel normale giorno di festa. Positivo anche per i mille giovani volontari che hanno accettato di rendersi utili all’Expo per esperienza personale. Il padiglione Italia è il più visitato, per entrarci minimo novanta minuti di coda. All’interno soltanto filmati che evidenziano l’immensa cultura italiana già nota al mondo intero. Il padiglione più ammirato quello del Nepal ma era vuoto a causa del terremoto che ha interessato il Paese. All’imbrunire la “città” Expo si popola di soli adulti. Cosa ne sarà di questa immensa struttura a fine Expo è noto a tutti, verrà smantellata. A tal proposito è stato avviato un dibattito tra chi la vorrebbe lasciarla come grosso outlet internazionale e chi trasformarla a grande area fieristica, nell’uno e nell’altro caso sarebbe un’idea da non sottovalutare.

Redazione

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