Il provvedimento è stato adottato dal Gip di Napoli in un’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di concorrenza illecita e si indaga su episodi di estorsione e concussione finalizzati a favorire l’attività degli impianti di distribuzione di carburante gestiti dalla famiglia Cosentino, con l’aggravante del metodo mafioso attraverso l’amicizia con il clan di camorra dei Casalesi.
Lo scorso 3 aprile, oltre che nei confronti di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore del PdL in Campania, furono eseguite misure restrittive nei riguardi di altre 12 persone.
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