“Abbiamo di fronte una decisione che ha una profonda valenza etica nei confronti degli ultimi sopravvissuti ai campi di sterminio – ha detto il Sindaco – e la dobbiamo prendere anche con l’emozione della scomparsa di Mario Limentani, delle lacrime odierne di Sami Modiano, e delle parole toccanti di Pietro Terracina. Ma come Amministrazione abbiamo il dovere di decidere tenendo conto anche dei vincoli giuridici e quindi di rispettare la procedura avviata e aprire le buste del bando di gara europeo per la realizzazione del museo, come sottolineato anche dal presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick. Tuttavia, come sindaco della città – prosegue Marino – e quindi anche della comunità romana, sento il dovere morale di realizzare il Museo della Shoah nella Capitale”.
Vista comunque una diversità di opinioni tra i rappresentanti della comunità ebraica, il sindaco Ignazio Marino ha così concluso: “Pur confermando la mia ferma volontà a realizzare il museo di Villa Torlonia, ho deciso di accogliere la richiesta di un’ultima pausa di riflessione di alcuni giorni”.
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