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Anche Ferrara tra le città coinvolte nel percorso di sostegno ai teatri di tradizione

Giovedì 25 settembre si è svolto a Roma un incontro tra il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, il direttore generale per lo Spettacolo dal vivo Salvo Nastasi, il dirigente del Servizio ministeriale Attività liriche e musicali Enrico Graziano e i sindaci e assessori (per Ferrara era presente il vicesindaco Massimo Maisto) dei Comuni interessati alle problematiche relative ai teatri di tradizione, attualmente 29 e distribuiti in 14 regioni. Le ventinove città interessate (Novara, Bergamo, Como, Cremona, Mantova, Pavia, Rovigo, Treviso, Bolzano, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Savona, Livorno, Lucca, Pisa, Jesi, Macerata, Chieti, Salerno, Lecce, Cosenza, Catania, Trapani, Sassari), insieme al presidente Atit (Associazione Teatri italiani di tradizione) Giuseppe Gherpelli, hanno sottoposto al ministro Franceschini alcune questioni aperte, orientate nel complesso a favorire, sostenere e promuovere l’attività culturale dei teatri di tradizione. E’ stato infatti richiesto al ministro l’avvio di un percorso parlamentare che, entro la corrente legislatura, completi una organica riforma del settore musicale, superando la legge 800 del 14/8/1967 e conferendo ai teatri un riconoscimento produttivo multidisciplinare, sia in termini di visibilità che di sostegno economico, alla luce del nuovo ruolo che oggi rappresentano per i territori di competenza. E’ stata inoltre richiesta una redistribuzione più equa delle risorse assegnate, con D.M. 1/7/2014, ai teatri di tradizione, in misura corrispondente alle funzioni svolte, nonché l’assicurazione di pari opportunità di accesso ai finanziamenti Arcus spa, dopo aver individuato criteri e modalità trasparenti. Dall’incontro sono emersi almeno tre percorsi da attivare entro il mese di ottobre: il primo rimanda ad un incontro tra sindaci, Regioni e ministro Franceschini per definire modalità di sostegno ai teatri di tradizione, l’altro al tavolo di lavoro Anci e Mibact; il terzo alla costruzione di una rete progettuale tra i teatri, per condividere progetti, sperimentazioni e coproduzioni, nell’ottica di una programmazione triennale, come previsto dal decreto Cultura del 31 maggio e trasformato in legge il 29/7. Il primo risultato ottenuto è stata una lettera congiunta di tutti i sindaci delle città coinvolte per richiedere uno sgravio fiscale sulle donazioni di privati per le attività dei teatri di tradizione. Dall’incontro, promosso dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, è inoltre giunta la conferma della volontà di costruire un sistema tra i Comuni interessati dalla problematica.

Redazione

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