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Ex Comunità montane, dipendenti negli uffici del Tar

Un Protocollo d’Intesa per impiegare gli ex dipendenti delle soppresse Comunità montane negli uffici del Tar di Basilicata. La firma nel pomeriggio tra il governatore della Basilicata, Marcello Pittella e il presidente del Tribunale amministrativo regionale, Michele Perrelli. 

Il Tar da tempo versa in gravi difficoltà operative. La carenza nella pianta organica sottodimensionata rispetto alle accresciute incombenze e responsabilità per le recenti normative in materia di giustizia e il collocamento in pensione di unità lavorative per le quali non è disposta alcuna sostituzione per il blocco delle assunzioni, ne rallentano il funzionamento. E il Protocollo appena stipulato nasce proprio dall’esigenza di avviare una gestione efficace ed efficiente del Tar e rispondere così alla domanda di giustizia dei cittadini con le inevitabili ricadute sul tessuto produttivo lucano. Saranno tre le unità che giungeranno dalle ex Comunità montane con compiti amministrativi e di rapporti con il pubblico. Si tratta di un “distacco temporaneo” tanto che sarà la stessa Regione ad accollarsi gli oneri economici. Il contratto avrà durata triennale, eventualmente rinnovabile e scatterà dal primo giorno effettivo di lavoro. Il Tar dal canto suo, nei primi dodici mesi, verificherà su eventuali modifiche nella pianta organica evidenziando l’opportunità o meno di avvalersi di questo nuovo personale. Il Protocollo d’Intesa sarà vincolante per il Tribunale una volta approvato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa. Già tempo fa il Tar aveva stipulato un accordo con la Provincia di Potenza per il trasferimento di personale amministrativo. Un’intesa triennale, poi non rinnovata. 

In questi giorni, tra l’altro, l’ufficio Autonomie locali e decentramento amministrativo sta stipulando venti accordi per il distacco di altro personale negli uffici dei Giudici di pace di competenza di nove Comuni della Basilicata. I venti dipendenti sono stati già avviati al percorso formativo in altre strutture del ministero della Giustizia. Si tratta di mobilità volontaria e d’ufficio e rappresenta una novità nel panorama nazionale. 

Oltre a Tar e Giudici di Pace, infatti, hanno già fatto richiesta di stipulare Protocolli d’Intesa tra gli altri la Corte di Appello e il Tribunale di Potenza.

Redazione

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