Il Wwf Basilicata esprime in una nota il suo contributo al dibattito sulla proposta del Governo nazionale e di quello regionale sul raddoppio delle estrazioni in Basilicata. “L’obiettivo primario della nostra associazione è quello di limitare i danni delle estrazioni di idrocarburi in Val d’Agri, Tempa Rossa e Basilicata ponendo un freno alla stessa estrazione ed a tutte le operazioni connesse”. Nella situazione attuale di profonda crisi economica e sociale in cui versa la Regione Basilicata non si può insistere – sottolinea il delegato regionale del Wwf basilicata Vito Mazzilli – sull’azzeramento totale delle operazioni di coltivazione del petrolio; questo si è detto in varie occasioni: quindi proponiamo di lasciare la produzione attuale degli idrocarburi in Regione allo statu quo, cioè 85mila barili al giorno in Val d’Agri. L’Eni e le sue consociate vogliono dimostrare invece che producono olio in Italia e contribuiscono ad alleggerire la bolletta energetica nazionale, ma , a parte i danni ambientali e alla salute dei cittadini che inevitabilmente vi sono, non contribuiscono significativamente a risolvere il problema energetico nazionale, traggono profitti enormi perché in Italia è facile estrarre più che in altre nazioni, pagano quattro soldi di royaltes , impediscono un altro tipo di sviluppo in Basilicata, che è la maggiore produttrice, e dispongono come vogliono di cose, persone, istituzioni, coscienze. La cosa più urgente da fare ora è portare alla conoscenza di tutti gli ultimi fatti accaduti nel campo dell’industria petrolifera . Parlo ovviamente del Piano del Ministro dell’Industria Guidi,. Bisogna anche mettere a nudo la pochezza della Commissione Ambiente del Senato che invece di accertarsi di quello che succede realmente a Viggiano e a Pisticci, i centri più toccati dall’inquinamento del petrolio, ha fatto da sponda alle industrie petrolifere sposando la politica del “tuttoappostismo” e suggerendo anche l’idea che ,invece di risanare i centri inquinati , si possono spostare i cittadini che subiscono i danni dell’inquinamento. E’ il territorio ad essere inquinato, quindi bisogna risanare questo e non fare proposte che offendono il buon senso e la popolazione. In questo momento di informazione verso la gente vanno pubblicizzati i dati macroeconomici della disoccupazione in regione, del lavoro che manca nonostante i massicci investimenti in campo petrolifero, dello spopolamento dei paesi “polvere” del cratere petrolifero, della povertà della nostra regione, del fatto che essa è oggetto di occupazione e sfruttamento da parte di chi vuole arricchirsi a discapito di quelle poche risorse che essa offre.
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