Emesso dal Tribunale di Reggio Calabria un decreto di sequestro dei beni riconducibili a Sante Pisani, 65 anni, originario della Piana di Gioia Tauro, trasferitosi con il nucleo familiare a Poggio a Caiano, agli inizi degli anni ’90 dove ha mantenuto la residenza fino al 2012, per poi fare ritorno nel Comune di origine. Secondo la Dia Pisani ha assunto un ruolo di primo piano diventando il referente economico-finanziario di vari esponenti della criminalità organizzata calabrese, alcuni dei quali ai vertici delle più pericolose matrici ‘ndranghetiste quali le famiglie Pesce e Bellocco di Rosarno. Dall’esame di altre indagini giudiziarie, delle frequentazioni, dei legami di parentela, degli interessi societari nonché della documentazione fiscale e bancaria, Pisani è indiziato di appartenere alle associazioni di cui all’art. 416 bis c.p., con la “specializzazione” criminale di riciclare notevoli somme di denaro derivanti da truffe all’Unione Europea per contributi elargiti ad aziende e cooperative agricole della Calabria, ottenuti grazie a false documentazioni e collusioni con impiegati pubblici della Regione Calabria. Lo stesso decreto di sequestro ha riguardato anche il figlio di Sante Pisani, Vittorio Pisani, avvocato, di recente arrestato nell’operazione Onta, per aver favorito la ‘ndrina Bellocco.
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