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In Veneto stato di allarme per rischio idraulico

In riferimento alla situazione meteorologica attesa, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo STATO DI ALLARME per Rischio Idraulico su Vene-D (Po, Fissero – Tartaro – Canalbianco e Basso Adige), Vene-E (Basso Brenta – Bacchiglione), Vene-G (Livenza, Lemene e Tagliamento); lo STATO DI PREALLARME su Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione), Vene-C (Adige –Garda e Monti Lessini), Vene-F (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna); lo STATO DI ATTENZIONE su Vene-A (Alto Piave). E’ inoltre STATO DI PREALLARME in tutta il territorio regionale per Rischio Idrogeologico. Lo Stato di ALLARME per Rischio Idraulico su Vene-D è riferito ai territori dei Comuni rivieraschi del fiume Gorzone. Sul restante territorio si dichiara lo di Stato di ATTENZIONE. La dichiarazione ha validità dalle 14 di oggi alle 16 di domani, martedì 4 febbraio. E’ richiesta la piena operatività delle componenti del Sistema di Protezione Civile che si attiveranno secondo quanto previsto dai rispettivi Piani di Emergenza. Nel pomeriggio – sera di oggi è prevista una lieve attenuazione dei fenomeni, ma con precipitazioni ancora frequenti e più diffuse sui settori centro-settentrionali della regione, più sparse e discontinue sulla pianura meridionale. Limite neve intorno ai 1200-1400m su Prealpi e 1000-1300m su Dolomiti. Domani, martedì, nuovo impulso perturbato in transito da Ovest verso Est con precipitazioni a tratti moderate e localmente anche a carattere di rovescio, al primo mattino soprattutto sui settori centro-occidentali della regione in successivo rapido spostamento verso quelli orientali. Limite neve intorno ai 900-1200m su Prealpi, 700-1000m sulle Dolomiti. Le abbondanti precipitazioni cadute nei giorni scorsi hanno provocato un innalzamento dei livelli idrometrici della rete idraulica regionale. In particolare si segnalano livelli ancora sostenuti del Fiume Livenza, e sul sistema Fratta-Gorzone. Viste le ulteriori previste precipitazioni nel settore pedemontano, si prevede un perdurare di livelli idrometrici sostenuti, lungo le suddette aste fluviali. Ci si attende comunque un nuovo progressivo innalzamento di tutti i livelli nella rete idrografica inferiore. Visto lo stato di saturazione dei terreni è possibile che si verifichi l’innesco di fenomeni franosi superficiali sui versanti e locali criticità dovute alla difficoltà di smaltimento delle acque lungo la rete fognaria. Gli effetti al suolo, in particolare nei bacini afferenti all’area pedemontana, potrebbero essere aggravati dalla possibile fusione di eventuali accumuli nevosi presenti al suolo.

Redazione

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