Una decina di uomini sono stati sentiti dagli agenti del Commissariato di Jesi, titolari dell’inchiesta e che insieme alla Squadra mobile della Procura di Ancona diretta da Giorgio Di Munno stanno vagliando altre ipotesi di reato collegate alla triste storia. Le indagini si stanno allargando a livello provinciale, altri casi sono tenuti sotto controllo. I clienti sfilano in commissariato, tra l’imbarazzo e la paura delle conseguenze. Gli agenti del commissariato continuano le indagini nel più stretto riserbo. Nessuna sanzione sarà applicata ai clienti come prevede la legge, ma tracciare un elenco dei frequentatori potrebbe aiutare a far capire la portata del fenomeno ed eventuali connivenze, facendo emergere casi di sfruttamento. In seguito alle perquisizioni i poliziotti hanno appurato che nella casa squillo lavorava solo la squillo, la quale dopo lo scandalo si è trasferita altrove. L’altra presenza femminile della storia, che le aveva passato abitazione e lista dei clienti è stata denunciata. In commissariato è stata istituita una squadra speciale della buoncostume.
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