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Potenza, non può esistere una solidarietà solo natalizia

“Non ci può essere una solidarietà natalizia magari dimenticando per il resto dell’anno quanti vivono il disagio economico e sociale o limitandosi a gesti caritatevoli. E sono d’accordo con quelli che sostengono che la solidarietà in qualsiasi forma si esprima, specie in questo periodo che dovrebbe essere segnato dai valori cristiani, non vada mai ostentata ma, al contrario, tenuta nel riserbo più assoluto”. A sostenerlo è il consigliere regionale, Michele Napoli, che ha tenuto in questi giorni festivi una serie di incontri sul territorio tra i quali a San Fele per riascoltare direttamente dalle comunità locali i bisogni prioritari riferiti all’emergenza sociale. “Serve a poco differenziare statisticamente il dato tra povertà relativa e povertà assoluta. Il disagio sociale – continua – è esteso sull’intero territorio regionale con più drammaticità nei centri minori e di montagna e tra tutte le categorie, dai pensionati, ai pubblici dipendenti con figli minori a carico. L’ incubo di non riuscire a garantire alla propria famiglia persino spese necessarie coinvolge da tempo il ceto medio. La verità è che le politiche attuate dal Governo regionale nella precedente legislatura per la riemersione dall’emergenza sociale, tutte improntate sull’assistenzialismo, non hanno prodotto risultati al punto che la povertà assoluta aumenta tra gli impiegati e tra le famiglie dove i redditi da lavoro si associano a redditi da pensione e nei due capoluoghi. Il Programma Copes (Cittadinanza Solidale) risulta ancor più inefficace perché le occasioni ed opportunità di impiego o, comunque, di reddito per le 2.200 persone a reddito zero ammesse al Programma sono state quasi del tutto inesistenti. Da questa Basilicata che è la Basilicata che non ce la fa a sopravvivere bisogna ripartire per costruire un nuovo modello di sviluppo e crescita civile e sociale. Aspettiamo perciò che il ‘messaggio natalizio’ del neo governatore Pittella passi dai buoni propositi del periodo più tradizionale per fare i buoni ai primi provvedimenti”. “Il mio messaggio di speranza per tutti coloro che non intendono rassegnarsi – conclude l’esponente di Forza Italia – per quanti credono, a ragione, che occorre pensare in avanti, perché non è un lusso, ma una necessità è sintetizzabile in otto le T del tempo che viene. Otto chiavi per aprire le porte del futuro: talento; tenacia; tempismo; tolleranza; totem; tenerezza; terra; testa. Dietro queste otto porte, non necessariamente c’è il successo. Di sicuro però una vita migliore”.

Redazione

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