Nell’ultima parte dell’anno si sta verificando “un ingorgo fiscale” con un prelievo “ articolato in troppe e diverse imposizioni”: per questo motivo “occorre ridurre tasse ed imposte nel numero e nel peso complessivo e per farlo, non c’è altra strada che agire sulla spesa pubblica”. E’ quanto sostiene Confesercenti della Basilicata in un comunicato, in cui è scritto che “le microimprese e le famiglie lucane si trovano di fronte a un vero ingorgo fiscale, con 20 pagamenti in 45 giorni che dovrebbero portare ad un aggravio fino a 436 euro anni per un contribuente medio con un reddito lordo di 30 mila euro”. Secondo Confesercenti si è di fronte ad “un diluvio di pagamenti in cui alle vecchie imposte si aggiungono due nuove tipologie di prelievo: le imposte maggiorate, comprendenti da un lato l’aumento della misura degli acconti Irpef, Ires e Irap e dall’altro, l’aumento dell’aliquota Iva al 22 per cento e il versamento aggiuntivo cui sono tenute le imprese a fronte delle fatture emesse fra ottobre e novembre; e le nuove imposte, in cui troviamo gli aumenti generalizzati prodotti dalla nuova Tares per effetto della maggiorazione della tariffa sui rifiuti .Tutto ciò – evidenzia Confesercenti – mentre in meno di due anni, dal 2011 a ottobre 2013, le tariffe sui servizi pubblici locali sono cresciute in media del 19,2 per cento, comportando un aggravio medio di 312 euro a famiglia”.
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