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Consorzio Alto Sangro, piste fruibili dal 27 si scia regolarmente

“I danni provocati dallo sciopero sono immensi, ma le motivazioni della protesta sono assolutamente fondate e condivisibili. Gli operai, probabilmente, si sono accorti prima di noi di questa situazione, ma è fondamentale fare fronte comune contro la lentezza e la pesantezza della burocrazia, che mette a rischio un percorso virtuoso costruito in anni di attività”. Lo afferma il presidente del consorzio SkiPass Alto Sangro, Bonaventura Margadonna, a proposito delle due giornate di sciopero indette per il 25 e 26 dicembre dai dipendenti delle sette società che gestiscono gli impianti sciistici del comprensorio. Margadonna tiene comunque a sottolineare che, anche se la protesta verrà confermata, “le piste sono pienamente fruibili e dal 27 dicembre i servizi saranno garantiti con la qualità di sempre”.

Lo sciopero dei lavoratori del comprensorio dell’Alto Sangro, considerato il più grande del centro Italia, è stato proclamato ieri, al termine di un’assemblea. I dipendenti delle società Co Ski srl, Pizzalto spa, Sifatt srl, Siafas, Col Rental srl, Wally sas, Montepratello spa polemizzano contro la mancata erogazione, da parte della Regione Abruzzo, dei fondi necessari per l’ampliamento dei bacini idrici di accumulo, finalizzato anche all’innevamento programmato; otto milioni di euro assegnati dalla Regione nell’autunno del 2011 e non ancora messi a disposizione della Comunità montana, ente attuatore.

“Ogni anno – spiega Margadonna – ci ritroviamo nella stessa situazione e le sette società che fanno parte del consorzio si adoperano, spinte da un grande senso del dovere, per organizzare al meglio le stazioni. A causa delle condizioni degli ultimi giorni, ad esempio, abbiamo provveduto a spostare la neve con mezzi meccanici, per garantire l’assoluta fruibilità delle piste. Nonostante le difficoltà si va avanti con orgoglio, per offrire prodotti conosciuti da tutti per la loro qualità indiscussa”.

“Le società che fanno parte del consorzio sono società sane, senza debiti, che oramai da anni – sottolinea il presidente – vanno avanti in modo egregio, basandosi sulle proprie forze. Come ogni anno noi siamo pronti a dare il miglior prodotto che da sempre ci qualifica, ma è arrivato il momento di fare fronte comune e di attuare tutte le azioni possibili, perché ad essere a rischio non sono solo centinaia di posti di lavoro, ma uno dei fiori all’occhiello dell’Abruzzo”.

Intanto è in corso in queste ore, a Castel di Sangro (L’Aquila), una riunione della Dmc (Destination Management Company) del comprensorio per tratteggiare i contorni della questione, non solo in relazione allo sciopero, ma anche per valutare le prospettive future alla luce della situazione attuale.

Redazione

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