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Bologna, Ex tempore. Soffitti e volte in mostra al Museo Medioevale

La mostra, a cura dei Musei Civici d’Arte Antica, presenta una selezione di 40 opere, realizzate dal fotografo Antonio Cesari tra l’agosto e l’ottobre 2013, eseguite a luce naturale, con una macchina digitale, all’interno di alcune fra le testimonianze architettoniche più rilevanti dei palazzi e delle chiese di Bologna. Fra le immagini esposte, uno scatto che rappresenta un soffitto ligneo decorato di Palazzo Ghisilardi, sede del Museo Civico Medievale, uno degli esempi più belli dell’architettura bolognese di epoca rinascimentale.

L’edificio sorge nell’antica area del foro romano e nel luogo dove venne costruita la Rocca dei vicari imperiali, collocata a ridosso delle Mura di Selenite, la prima cerchia di mura cittadine del V secolo. Sui resti dell’antica rocca, distrutta nel 1115, furono edificate tra il Duecento e il Trecento le case di alcune famiglie aristocratiche. Tra queste spicca il casato dei Conoscenti, fautori della torre visibile nel cortile. Nel 1483 Bartolomeo Ghisilardi, ricco notaio e cancelliere acquistò gli edifici per affidare la costruzione della propria dimora a Zilio Montanari, che incorporò la torre medievale dei Conoscenti nel nuovo impianto rinascimentale.

Nelle sale di questo importante edificio sono state riunite opere appartenenti a collezioni che risalgono fino al XVII secolo, fra cui spiccano la raccolta di mirabilia del marchese Cospi, la raccolta di armi del generale Marsili ed il fondo Palagi. Le opere che costituiscono il nucleo più rilevante del museo sono in gran parte testimonianze della vita medievale bolognese, a partire dai manufatti altomedievali dei secoli VII-IX, fino alla grande statua di Bonifacio VIII in lastre di rame dorato, opera di Manno Bandini da Siena (1301). Vicino alla scultura trova posto un documento degli inizi del Trecento,  il grande piviale di manifattura inglese con Storie della vita di Cristo e della Vergine, esempio tra i più rilevanti di “opus anglicanum”.

Arricchiscono la raccolta del museo l’ampia selezione di avori francesi ed italiani, preziosi vetri muranesi, pregiate armi, rare testimonianze della vita di corte bentivolesca, oggetti di raffinata manifattura (lo stocco di Ludovico Bentivoglio, il corno bentivolesco, la coppia di fiasche) e documenti di scuola ferrarese del XV secolo.

Altre sezioni del museo sono infine dedicate all’arte della scultura bolognese in bronzo rinascimentale e barocca (modello per il Nettuno del Giambologna, San Michele Arcangelo di Algardi, busto di Gregorio XV Ludovisi)  e all’arte della miniatura bolognese, con celebri esemplari di codici appartenuti ai secoli XIII-XVI.

Redazione

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