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Torino, donne a scuola d’italiano 300 concludono il percorso formativo

E’ giunto a termine il progetto Un PO di mamme vanno a scuola. Alfabetizzazione e cittadinanza per donne non comunitarie a Torino, il percorso di apprendimento della lingua italiana ed educazione alla cittadinanza rivolto a mamme delle bambine e dei bambini non comunitari che frequentano gli asili nido e scuole dell’infanzia comunali nelle Circoscrizioni 5, 6 e 7.

Trecento sono state le donne iscritte alle lezioni provenienti  dal Marocco (la percentuale più alta 65%) Nigeria, Egitto, Tunisia, Perù, Costa d’Avorio, Senegal, Cina, Pakistan, Filippine, Sudan, Albania, Somalia, Moldavia, Congo, Mali, Togo, Afghanistan.

I corsi – articolati in tre moduli  base, intermedio, e avanzato – di cinquanta e cento ore sono  iniziati a novembre  e  si sono conclusi il 31 maggio.

Il  52% delle donne è arrivata in Italia tra il 2006 ed il 2010;  il 28%  ha raggiunto il nostro Paese prima del 2006 e il 20% dopo il 2010. Sotto il profilo anagrafico il gruppo più numeroso è quello compreso tra i 30 e i 39 anni (46%).

Questa mattina alla Galleria d’Arte Moderna Mariagrazia Pellerino, Assessore alle Politiche educative Città di Torino ha consegnato gli attestati di frequenza alle “studentesse” che hanno portato a termine i corsi (oltre il 70% delle iscritte). Nelle prossime settimane saranno portati a compimento i percorsi di accompagnamento per quante intendono proseguire livelli superiore di conoscenza della lingua italiana o del conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo di studi rilasciato dai Centri Territoriali Permanenti (Ctp)  Gabelli e Parini.

Alcune hanno spontaneamente deciso di ringraziare l’Amministrazione Comunale e quanti hanno collaborato alla realizzazione del corso. Josephine, una delle allieve, ha raggiunto il tavolo dei lavori emozionata. E’ rimasta in piedi “per onorare l’iniziativa” e per ringraziare l’insegnante Alessia per l’accoglienza e il calore che ha dimostrato.

Il progetto ha favorito, oltre alla conoscenza della storia e del patrimonio cittadino, la formazione di gruppi nel quartiere.  In ogni Circoscrizione sono stati realizzati incontri  con le donne italiane, condotti da docenti e mediatori culturali. Ne è nato un confronto sui temi della famiglia, dell’educazione e del rapporto con i figli e la scuola.

“Il progetto – ha sottolineato Mariagrazia Pellerino – si è rivelato una felice intuizione alla luce dei risultati prodotti in termini di confronto tra donne migranti e donne native che hanno avuto occasione di scambiare il loro punto di vista anche sulla genitorialità e non solo  sulla conoscenza della lingua e la cultura  italiana. Spero, inoltre, che questa esperienza abbia consentito di creare delle reti di relazioni tra di voi, per ricostruire a Torino quei legami lasciati a casa, che sappiamo essere molto forti nelle vostra cultura”.

“Questa iniziativa – ha continuato Pellerino – apre una nuova riflessione sulle politiche dell’integrazione che devono avere anche uno sguardo di genere.  Non  si possono  immaginare le stesse azioni per uomini e donne perché abbiamo  competenze, capacità e opportunità diverse. Ben venga quindi una declinazione al femminile che consentirà un maggiore agio anche nelle politiche di integrazione scolastiche.  Sarà questa la chiave per consentire al programma  di continuare a trovare risorse anche in futuro”.

Molte le donne che non hanno potuto iscriversi al corso e sperano di farlo il prossimo anno.

Il progetto è stato promosso dai Servizi Educativi della Città, in collaborazione con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic), la Cooperativa sociale Progetto Tenda, l’Ufficio Pastorale Migranti, la cooperativa TerreMondo, l’associazione Formazione ’80 e i Ctp Gabelli e Parini.

L’iniziativa è stata finanziata dal Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007 – 2013, Azione 1 – Formazione linguistica ed educazione civica.

Redazione

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