Quando è arrivato in ospedale trasportato d’urgenza dai genitori, i medici hanno constatato che non c’era più nulla da fare. Il piccolo Giuseppe è rimasto soffocato. Un rigurgito poi ingerito, ma andato di traverso. I genitori hanno visto il piccolo annaspare. Il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo e la corsa in macchina verso il pronto soccorso di Gravina, dove Giuseppe è arrivato quasi esanime. Il padre, Michele Paternoster, 34 anni, lavora come carpentiere. La madre, Antonella Capozza, 30 anni, è casalinga. Quel figlio lo aveva tanto desiderato. Inutili i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari. Il piccolo non ce l’ha fatta. Da settembre Giuseppe Paternoster aveva cominciato a frequentare l’asilo nido e nella prima recita natalizia della sua breve vita avrebbe cantato a squarciagola insieme ai suoi coetanei.
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