Sono stati sequestrate dalla Capitaneria di Porto per un valore all’ingrosso di oltre 100 mila euro. Provenienti da paesi asiatici e dell’indo-pacifico, erano transitate da Tunisia e Marocco, fino ad essere introdotte sul mercato nazionale con una etichetta diversa da quella corretta. Il pesce, che si trovava presso un centro di distribuzione all’ingrosso, era pronto a essere commercializzati presso ristoranti e vendite al dettaglio.
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