Con il consueto suono delle sirene delle barche attraccate in banchina, si è chiusa l’edizione 2012 del Salone Nautico di Genova. Quella di quest’anno, senza usare il condizionale, è stata indubbiamente l’edizione della crisi e delle proteste. Inaugurato senza gli imprenditori di Ucina e con i Vigili Urbani in corteo, il Salone Nautico è stato l’obiettivo di punta di altri due cortei: quello dei lavoratori Ilva e quello degli studenti. In 9 giorni, il Salone Nautico ha registrato i numeri più bassi di tutte le edizioni: 400 espositori in mento rispetto alla precedente edizione e un calo notevole del pubblico. Positiva, invece, la cornice di GenovaInBlu: secondo i dati forniti da Fiera di Genova Spa, sono state registrate circa 21.000 presenze. La kermesse di eventi collaterali al Salone, sparsi in tutta la città, comprendeva mostre, spettacoli teatrali, aperture straordinarie di negozi, aperitivi, concerti, incontri e dibattiti. Moderati segnali di ottimismo, comunque, si sono visti così come una volontà di intraprendere un percorso di cambiamento che risponda con alle esigenze di un nuovo tipo di mercato.
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