A scoprire il corpo senza vita, appeso a un tubo a circa tre metri di altezza, è stato un quarantenne del luogo, entrato in una saletta del centro sociale di via della Resistenza. Il ventenne risultava domiciliato a Imola ma da qualche tempo, di fatto, era senza fissa dimora. In passato era stato ospite della casa protetta per minori “Il veliero”, di Castel del Rio. Il 24 agosto il commissariato di Imola gli aveva notificato il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno che aveva richiesto, con l’obbligo di lasciare il territorio nazionale entro due settimane. Un rifiuto dovuto, forse, ai suoi recenti guai con la giustizia, per reati di droga e contro il patrimonio. Il giovane non avrebbe lasciato biglietti o messaggi per spiegare il gesto.
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