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Messina, volge al termine il progetto un cavallo per amico

Il giorno 8 maggio 2012, con inizio alle ore 10:00, presso il Club Ippico “La Palma” di Messina (contrada Veglia – Tremestieri), avrà luogo la fase finale del progetto denominato “Un Cavallo per Amico”, organizzato per il quarto anno consecutivo dall’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Minutoli” in sinergia con l’Associazione “Equitando” Onlus, rivolto a quindici studenti diversamente abili.

All’evento saranno presenti il prof. Pietro Giovanni La Tona, preside dell’Istituto “G. Minutoli”, l’istruttore Gianluca Paratore, vice presidente dell’Associazione “Equitando” e consigliere nazionale A.n.i.r.e., e la prof. Clelia De Gaetano, referente per la scuola del progetto.

Al via dal mese di Marzo, il progetto si inquadra nell’ambito dell’attività formativa dell’Istituto “G. Minutoli” prevista per l’anno 2012, avendo nello specifico quali obiettivi primari la riabilitazione globale della persona in luogo aperto e la socializzazione degli utenti diversamente abili con i soggetti normodotati.

L’associazione “Equitando” Onlus, attiva dal 2003 e centro affiliato dell’Associazione Nazionale Italiana Rieducazione Equestre – D.p.r. 08/07/1986 n. 610), si occupa, con personale specializzato, dell’organizzazione e della gestione delle attività, individuali e/o in gruppo, di rieducazione equestre.

La Rieducazione Equestre va intesa come un metodo terapeutico globale, in cui, attraverso la pratica di un’attività ludico-sportiva avente come mezzo il cavallo, l’individuo viene attivato nel suo intero complesso motorio, psichico, intellettivo e sociale. Il cavallo già di per sé rappresenta una presenza viva, concreta, “affettiva”, in grado cioè di sollecitare sentimenti ed emozioni intense: gioia, serenità, come anche paura, rabbia e tristezza. Attraverso l’attività con il cavallo, gli utenti imparano a “sentire” il loro corpo e quindi ad acquisire l’esperienza dell’”altro” corpo, quello nascosto, che proviene dalle sensazioni ed esperienze profonde. L’instaurarsi del rapporto persona-cavallo stimola e favorisce una “comunicazione” intenzionale: già solo il desiderio del movimento del cavallo crea il desiderio di comunicare.

E’ molto di più del semplice “andare a cavallo”: l’utente deve essere pronto e sollecito a curare l’animale, a sellarlo, ad alimentarlo, a capire il suo comportamento e a comunicare con esso. Oltre al rapporto affettivo con l’animale, non bisogna tralasciare che la connotazione primaria di tale attività è il suo carattere ludico-sportivo. Divertendosi e quasi senza accorgersene, l’individuo, riuscendo a dirigere da solo il proprio cavallo e a stabilire con esso un’armonica interazione, realizza automaticamente un recupero di sentimenti di sicurezza e autostima e forti spinte all’autonomia, favorendo un netto miglioramento nei rapporti affettivi e sociali.

Redazione

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