La Dia di Napoli ha sequestrato tre imprese, per un valore di un milione di euro, all’imprenditore Antonio Iovino, appartenente al clan Fabbrocino e di altri 5 indagati.
Nonostante sia stato condannato come imprenditore di riferimento della camorra della zona vesuviana, Iovino era riuscito a imporre la propria posizione dominante nell’estrazione di materiali da cava e del movimento terra, utilizzando imprese formalmente intestate a prestanome e per questo il 30 gennaio era stato arrestato.
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