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Melissa ed il ritrovamento

Era l’anno 1998 e i giornali riportavano una notizia destinata a far discutere e soprattutto a far sognare, sognare un buon futuro attraverso il turismo culturale per Melissa e tutto il Crotonese.

Natale Carvello, allora presidente del Consorzio sviluppo Alto Crotonese, parlò dell’ interessante ritrovamento dei resti di una statua che si disse subito essere quella raffigurante il famigerato Conte (chiedo perdono del maiuscolo chè so di non meritarselo), dicevo, conte di Melissa, quello dello “ius primae noctis”  e che ispirò la penna di alcuni scrittori nostrani quali Giuseppe Barberio e Cataldo Amoruso. Si trattava  di una statua che, secondo una tradizione ormai consolidata, sarebbe stata abbattuta più di un secolo fa, giusto per far pagare al vizioso conte, finalmente almeno post mortem, tutte le malefatte perpetrate ai danni di tanti  poveri e inermi giovani mariti.

Comunque sia, il ritrovamento altro non era che un ammasso di parti della statua contenuti in un numero imprecisato di sacchi abbandonati nella sacrestia della chiesa di san Giacomo di Melissa e rimasti nell’indifferenza anche nel 1968, anno in cui detta chiesa era abbastanza frequentata per via di lavori di restauro al campanile. Come dire: il povero, si fa per dire, conte fatto a pezzi come i quarti di luna e abbandonato e del resto cosa si poteva aspettare!?  Da rilievi fatti, sarebbe risultato che i resti e tutto il materiale ritrovato risalirebbero al ‘700 e consistenti in: altorilievo in marmo pario, una grossa metopa sorretta da una base a zampe leonine, gli arti inferiori del “perfido”, un elmo, una parte dell’armatura, un puttino, frammenti di un cane e il volto di un uomo con baffi. Sosteneva il Carvello in quella circostanza: “la statua restaurata rappresenterà un polo di attrazione turistica non indifferente nel quadro della valorizzazione della cultura autoctona che ci proponiamo di diffondere e sostenere in tutti i paesi del circondario.” Probabilmente sarò poco informato, e se è così chiedo venia, ma del ritrovamento della statua, pur a pezzi, si è persa la traccia. Quale il suo destino? Possibile che a questo punto sia stato il depravato conte di Melissa a vendicarsi: non permetterci di godere di un po’ di benessere turistico alla faccia sua!?

Redazione

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