La Lazio sarà artefice del proprio destino. “Abbiamo fatto bene sino adesso, con un ottimo rendimento fuori casa – spiega il tecnico – e vorremmo continuare su questa strada. Una vittoria a Napoli ci darebbe maggiore consapevolezza del nostro potenziale, anche alla luce delle assenze. E’ quindi un test importantissimo. Tutto il ciclo di tre big match che andremo ad affrontare sarà un vero e proprio esame. Anche se il campionato non finisce certo ora, si giocherà da metà marzo in avanti”.
Sotto esame Djibril Cisse unica punta, Reja lo protegge. “Non deve crearsi troppe ansie, deve solo giocare come sa, esprimersi come ha fatto nelle ultime gare fuori casa, dando sempre una mano alla squadra. Guai a cercare ossessivamente il gol, la rete viene da sola. E’ un po’ condizionato perché un digiuno così non lo aveva mai vissuto in carriera. Sarà decisivo, ne sono sicuro”. Il tecnico lo ha spronato parecchio nell’ultima rifinitura a Formello in cui ha continuato ad affidarsi al 4-2-3-1 alternato al 4-3-2-1. Certi i quattro in difesa Konko, Diakité, Stankevicius e Radu. Lulic, sempre schierato a destra (questo escluderebbe la difesa a tre), era l’ago della bilancia fra i due moduli: più basso al fianco di Ledesma e Brocchi a sinistra; poi, più alto al fianco dei due trequartisti – Hernanes e Sculli – dietro Cisse. Reja ha dato il diktat: “Dobbiamo contenerli sulle fasce”.
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