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Marcia della pace insieme ai molti giovani arrivati in Umbria

“E’ giustissima e la condivido totalmente, la scelta di aver messo al centro di questa edizione della Marcia della Pace i giovani come ‘costruttori di pace e di un mondo migliore. Per questo, prima di tutto a loro, rivolgo il mio sincero ed affettuoso saluto di benvenuto nella nostra terra”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in un saluto rivolto a quanti saranno in Umbria domani, perla Marciadella Pace Perugia-Assisi, organizzata nel cinquantesimo anniversario  della prima edizione voluta da Aldo Capitini.“Saluto, dunque, i giovani che già da ieri sono in Umbria  per il meeting “1000 giovani per la pace”, il progetto che consentirà loro di essere protagonisti di una grande iniziativa di pace. Un’occasione unica per vivere un’esperienza straordinaria, per incontrare altri giovani, per confrontarsi e per progettare insieme nuovi percorsi di pace”. “E l’Umbria – continua la presidente –  vi accoglie come sa fare, con affetto e partecipazione. E sento altresì il dovere di ringraziare il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nel suo saluto ai partecipanti alla Marcia di domani ha voluto in particolar modo rivolgere proprio ai ragazzi arabi  parole importanti, ricordando come siano giuste le loro legittime aspettative di libertà, legalità e democrazia”. “Ancor più significativa è la presenza  tra di voi di tanti giovani arabi che provengono da quella martoriata sponda del Mediterraneo dove il processo di costruzione della pace appare purtroppo ancora lungo e difficoltoso. In questa area, così vicina a noi, le recenti vicende belliche e i profondi mutamenti degli assetti istituzionali di diversi Stati hanno anche ulteriormente incrementato il fenomeno della fuga disperata da quelle terre attraverso il mare. E sono sempre di fronte ai nostri occhi – ha aggiunto – le terribili immagini delle tante, troppe tragedie, che hanno visto morire centinaia e centinaia di esseri umani innocenti il cui unico e solo desiderio era, ed è ancora, la ricerca di una terra che possa offrire loro almeno la speranza di un futuro migliore”. “Immagino che Aldo Capitini avrebbe condiviso la scelta della Tavola della Pace di affidare ai giovani il ruolo di protagonisti di questa edizione della Marcia. Ma ciò non deve esimere noi dall’aumentare ancor di più l’impegno per affermare l’universale valore della Pace. La nostra costituzione nel suo progetto di società affida anche a ciascuno di noi, come singolo individuo, ma anche come rappresentante di una istituzione, il compito di assumere comportamenti finalizzati alla realizzazione concreta, e anche quotidiana, di questo progetto di società libera e democratica. Questo, d’altra parte, era l’insegnamento di Aldo Capitini, per il qualela Pacenon era – e non è – un obiettivo ideologico, un’aspirazione generica. Per Capitini – e mi piace ricordarlo nella ricorrenza del cinquantenario della Marcia –la Pacesi costruisce anche con un impegno individuale nelle azioni quotidiane. Capitini era il teorico del pensiero “a ciascuno di fare qualcosa”. E’ questa la sua lezione più significativa che noi dovremmo cercare di realizzare nel nostro agire concreto”. “Ed è altrettanto significativo – ha concluso la presidente Marini – che domani partiremo, come cinquanta anni fa, da Perugia, la patria di Capitini e del pensiero pacifista laico, per arrivare ad Assisi, la terra di San Francesco, l’uomo che rappresenta uno dei più alti momenti di impegno pacifista nello spirito del pensiero cristiano. Insieme, dunque, marceremo perla Pace. Esaremmo in tanti”.

Redazione

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