La polizia stradale aveva appena perquisito la sua auto, sulla Salerno-Reggio Calabria, scoprendo diverse dosi di droga. Per evitare l’arresto, un uomo di 44 anni ha cercato una via di fuga pericolosissima. Si è gettato da un viadotto. Pensando probabilmente, complice l’oscurità, a un brevissimo volo. E invece l’altezza era di 185 metri. Ma si è salvato. Finendo nel greto di un torrente. Ora è in ospedale, ma con ferite e fratture guaribili in 30 giorni. L’episodio è avvenuto durante la notte, nella zona di Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria. Protagonista della vicenda è un catanese, Antonino Di Mauro, che era in macchina con il fratello. I due si erano fermati in una zona in cui c’erano lavori di ammodernamento. Una pattuglia della stradale si è avvicinata per chiedere ai due fratelli se avessero bisogno di aiuto. E qualcosa, nella risposta, deve aver insospettito gli agenti. Sono scattati i controlli, che hanno permesso di trovare 175 dosi di eroina. Da qui la corsa di Antonino Di Mauro verso il guardarail e il salto nel vuoto. L’uomo è scivolato lungo il pendio per finire la sua corsa in un torrente. Senza gravi conseguenze. Per recuperarlo sono intervenuti i vigili del fuoco che lo hanno imbracato in una barella e riportato sulla strada, dopo tre ore di lavoro. L’uomo è stato preso in consegna dai medici del 118 e si trova ora piantonato nell’ospedale di Palmi. Il fratello invece è in carcere.
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