Restituire il testimone che i piemontesi hanno lasciato in Calabria

Un evento senza precedenti. Protagonista una spedizione composta da vari rappresentanti istituzionali e di associazioni del Vibonese nel Piemonte (Provincia, Pro Loco di San Calogero, Italia Nostra, Banca di Credito Cooperativo di San Calogero, Delegazione Vibonese di Italia Nostra, Associazione culturale “Zaleuco” onlus) e una speciale coppia, simbolo dell’incontro tra culture diverse, Mata e Grifone, i tradizionali giganti, che accompagneranno la missione. Lo scopo è rafforzare l’unità e il legame con le realtà istituzionali e associative locali per riconoscersi in una comune identità nazionale, attraverso questo fisico e ideale viaggio nella storia e nella cultura che hanno contrassegnato le due realtà all’indomani dell’Unità d’Italia. Molti sono stati i calabresi che hanno partecipato, sacrificando la propria vita, sia al movimento del Risorgimento che alla lotta di liberazione dal nazifascismo; ma non bisogna dimenticare il ruolo di alcuni personaggi che con la loro azione umana e culturale hanno incarnato l’incontro tra Nord e Sud, tra Calabria e Piemonte, come l’illustre fondatore di Italia Nostra Umberto Zanotti Bianco. Diverse le istituzioni e gli enti piemontesi (Regione Piemonte, Comune di Feletto, Pro Loco di Feletto, Unpli Piemonte) che partecipano a questa importante manifestazione nell’ambito della festa patronale in onore di San Vittorio, che si celebra a Feletto, vicino Torino. Il programma è ricco di momenti significativi. In primis il convengo che si svolgerà venerdì sera e che vedrà vari interventi di  rappresentanti delle amministrazioni locali (Regione, Comune, Provincia e Pro Loco), mentre in rappresentanza del Vibonese, interverranno il collaboratore dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Vibo Mimmo Pantano, che ha organizzato questo viaggio, il presidente della Pro-loco di San Calogero Michele Monteleone, il vicepresidente della Banca di Credito Cooperativo di San Calogero Franco Maccarone, il portavoce della Delegazione Vibonese di Italia Nostra Nicola Rombolà, il responsabile della comunicazione dell’Associazione culturale onlus “Zaleuco” Bruno Cutrì. Il giorno successivo, sabato 17 settembre, sempre in serata, i prodotti tipici calabresi saranno protagonisti al ritmo della tradizionale tarantella scandita dal gruppo folcloristico “La voce della Calabria”. Domenica 18 invece la cerimonia di gemellaggio che inizia in mattinata con una Santa messa. Alla celebrazione religiosa è prevista la partecipazione dei componenti di vari gruppi folcloristici, di associazioni e di rappresentanti di diversi enti sia pubblici che privati. Il convegno e questo storico incontro tra Calabria e Piemonte, oltre che dai giganti, è scandito da due date storiche, il 1860, quando è il Piemonte che compie la sua missione passando perla Calabria, e il 2011, anno dei 150 anni dell’Unità, conla Calabriache simbolicamente restituisce il testimone. Il rapporto tra le due regioni è stato caratterizzato da fatti ed eventi ancora controversi, come il fenomeno del brigantaggio e quello dell’emigrazione. Quest’ultima, che rappresenta una delle profonde ferite della Calabria, è diventata anche un’occasione di conoscenza e di apertura tra due culture e due mondi; in questa luce si deve leggere il significato profondo di questa iniziativa. In questa prospettiva figura emblematica è quella di Umberto Zanotti Bianco, esempio di un legame basato su principi etico-civili e valori democratici, in quanto il grande archeologo e filantropo piemontese ha dedicato la maggior parte delle sue energie al riscatto umano e culturale della Calabria, dopo aver dato un contributo importante per risollevare le sorti di tanti calabresi nei giorni successivi del disastroso terremoto del 1908. Attraverso la sua azione umanitaria e culturale, lo Zanotti Bianco, antifascista e fondatore dell’Animi (associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno), si è impegnato per restituire dignità a tutta quella umanità diseredata, come l’istituzione di asili e scuole e avviando una serie di scavi insieme al grande archeologo Paolo Orsi, facendo conoscere al mondo la grande eredità della Magna Grecia.

Redazione

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