Un incubo per un cittadino rumeno di 21 anni, che la scorsa notte, nelle vicinanze della stazione di Foggia, è stato caricato a forza su un furgone da alcuni connazionali incaricati di riportarlo in un accampamento in agro di Orta Nova, nel Foggiano, alle dipendenze del suo “caporale”. Il ragazzo, in Italia da circa un mese, era fuggito una settimana prima dallo squallore dell’accampamento in località “La Palata”, pertinenza del comune dei Cinque Reali Siti; precarietà igienico-sanitaria condivisa con una trentina connazionali, tra cui anche alcune donne e bambini. Fu un connazionale ad aiutarlo a raggiungere l’Italia, ma al suo arrivo lo stesso pretese la somma di 300 euro quale rimborso delle spese di viaggio sostenute. Tale debito doveva essere saldato attraverso il denaro trattenuto sui guadagni “sudati” dal malcapitato svolgendo i lavori che, giorno dopo giorno, il caporale gli procurava. Della paga del bracciante, secondo quanto riferito dal 21enne, il caporale ne intascava circa la metà: in quasi tre settimane di lavoro, infatti, il ragazzo aveva a sua disposizione appena 120 euro. Quest’ultimo aveva chiesto di essere svincolato, di poter lavorare altrove, dove avrebbe guadagnato di più e onorato prima il suo debito, considerato che dalla sua paga venivano detratte anche le spese di benzina che il caporale sosteneva per accompagnarlo di volta in volta nei vari campi del Foggiano. Per tutta risposta, al ragazzo è stato tolto il passaporto, un chiaro segnale di prepotenza. Circa una settimana fa, però, insieme ad altri due connazionali, il 21enne è riuscito a scappare rifugiandosi a Foggia, da un connazionale conosciuto alla mensa della Caritas. La fuga è durata pochi giorni: la notte di Ferragosto, il caporale (che non è stato ancora identificato) spalleggiato da altri connazionali ha sorpreso i tre nelle vicinanze della stazione del capoluogo. Nella concitazione del momento, il malcapitato è stato caricato a forza sul furgone e ricondotto nell’accampamento ortese, mentre i due amici della vittima sono riusciti a scappare e ad allertare i carabinieri del comando provinciale. Giunti all’accampamento, i militari hanno subito individuato la vittima, che ha collaborato indicando – tra i presenti – due uomini quali sequestratori: si tratta di Marius Adrian Cimpeanu, di 27 anni, e Alin Baceabu, di 21. Per loro l’accusa è di sequestro di persona a scopo di estorsione. Secondo gli inquirenti, a partecipare al sequestro sarebbero state 7 o 8 persone, ancora da identificare.
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