Si fa davvero fatica a credere che sia potuto succedere ancora: un benzinaio ucciso in un tentativo di rapina. Dopo la sparatoria in cui, martedì, un gestore è stato ucciso da rapinatori a Cerenova, nei pressi di Cerveteri (40 chilometri dalla Capitale), i benzinai minacciano una serrata di protesta. “Uno sciopero per la sicurezza – annuncia la Federazione italiana gestori impianti stradali carburante (Figisc-Confcommercio) -, che ci viene negata: come dimostra l’ennesima rapina ai danni di un impianto di carburante, questa volta conclusasi tragicamente con l’uccisione di un collega”. I benzinai di Roma e provincia sono pronti a chiudere le stazioni di servizio “perché quanto accaduto non resti un semplice e tragico fatto di cronaca”. La tragedia di Cerenova “deve far seriamente riflettere – dice il presidente della Figisc di Roma e provincia, Maurizio Micheli -: non è più possibile rimandare, infatti, ciò che noi gestori chiediamo da tempo, ossia una ristrutturazione delle pompe di benzina”. Le istituzioni e le compagnie petrolifere “devono farsi carico del problema dotando gli impianti di sistema di sicurezza come telecamere e box blindati. Siamo stanchi di questa situazione più volte denunciata e mai ascoltata. Ecco perché siamo pronti a indire uno sciopero per rivendicare il nostro diritto a lavorare in sicurezza”, protetti se non tranquilli.
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