Il Duomo centro di Gioia Tauro, una città che ha voluto stringersi intorno alla famiglia di Francesca Agresta. In migliaia hanno partecipato al dolore per la scomparsa della giovane. C’era proprio tutta Gioia Tauro: gente comune, politici, imprenditori. Tutta la Città del Porto si è vestita a lutto. Ha assistito ad una cerimonia funebre intensa, carica di silenzi e di pianti. Come accettare del resto di perdere una figlia a soli ventiquattro anni. Francesca si sarebbe dovuta sposare, avrebbe voluto farsi una famiglia, diventare mamma. Francesca avrebbe voluto laurearsi e trovare un lavoro. Ma il padre, quell’uomo che non l’ha mai riconosciuta, l’ha uccisa “per pressanti richieste di denaro” dice lui. Ma c’era bisogno di arrivare a tanto? C’era bisogno di uccidere? Gioia Tauro ma un po’ tutta l’Italia non se lo spiega. Ma oggi non è il tempo di spiegazioni, di recriminazioni: oggi è il giorno del silenzio. Francesca Agresta vive e vivrà sempre nei nostri cuori.
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