L’acqua nel quartiere portuale di Vibo Valentia non si può utilizzare per scopi umani ed alimentari. Sono passati dieci giorni dall’ordinanza di non potabilità emessa dal sindaco Nicola D’Agostino, ma ancora nessuna novità di rilievo sul fronte acqua inquinata, se non che il provvedimento del primo cittadino è tuttora in vigore. In assenza di informazioni corrette con l’ausilio delle associazioni del territorio i residenti si stanno organizzando in comitati. Mentre il disagio che li vede costretti a fare la spola tra supermercati e fontane per provvedere all’approvvigionamento idrico, non accenna a diminuire. Mentre allarme e disagi continuano ad essere all’ordine del giorno, ciò che è davvero inverosimile per i residenti è che solo dopo anni il Comune si sia accorto che l’acqua proveniente dal serbatoio di San Giovanni, ubicato a Longobardi, è inquinata. Infatti, la condotta è continuamente soggetta a infiltrazioni, proprio perché attraversando una galleria ferroviaria a causa del continuo passaggio dei treni si lacera.
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