Lombardia

Il Milan rischia multe e penalizzazione in campionato? ecco cosa sta succedendo

L’inchiesta della Procura meneghina sulla reale proprietà del Milan rischia di avere pesanti conseguenze anche dal punto di vista sportivo. All’a.d. Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis è contestato il reato di ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, circostanza che comporterebbe la violazione del Codice di giustizia sportiva federale, in particolare dell’art. 32 comma 5, a cui può aggiungersi l’art. 4 (quello sulla lealtà) e sul fronte Uefa l’art. 5 del proprio regolamento.

All’art. 32, “Doveri e divieti in materia di tesseramenti, trasferimenti, cessioni e controlli societari”, si legge: “La società che non adempie agli obblighi di comunicazione e di deposito nei termini fissati dalle disposizioni federali in materia di controllo delle società professionistiche o di ammissione ai campionati professionistici o di rilascio delle licenze Figc è punita, per ogni inadempimento, con le sanzioni previste dalle medesime disposizioni federali ovvero, in mancanza, con quelle dell’ammenda o della penalizzazione di uno o più punti in classifica”. L’art. 4, invece, è quello che obbliga tutti i soggetti coinvolti nel mondo federale, dunque anche società e dirigenti, a osservare “i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”. Anche qui le sanzioni per la società variano dalla multa alla penalizzazione.

L’art. 5 del regolamento Uefa si occupa di multiproprietà secondo cui “nessun club, persona fisica o giuridica partecipante a una competizione per club Uefa può, direttamente o indirettamente detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club Uefa; essere membro di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione per club Uefa; essere coinvolto a qualsiasi titolo nella gestione, amministrazione e/o prestazione sportiva di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club Uefa; poter esercitare con qualsiasi mezzo un’influenza decisiva nelle decisioni del club”. Se venisse confermato che dietro al Milan c’è ancora il fondo Elliott, si entrerebbe in conflitto con il Lilla. Da regolamento “se due o più club non soddisfano i criteri volti a garantire l’integrità della competizione, solo uno di essi può essere ammesso a una competizione per club Uefa”. Per il momento non esiste ancora un’inchiesta della Uefa, che resta in attesa di sviluppi dal lavoro dei magistrati della Procura di Milano. Se però dovesse venire confermata una condotta fraudolenta per aggirare quanto previsto dall’art. 5, la Uefa potrebbe escludere il Milan e il Lilla dalle coppe europee.

Redazione

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