L’esplosione delle richieste di supporto psicologico, in particolare tra le nuove generazioni, è stata una conseguenza diretta dell’arrivo della pandemia, nonostante già agli inizi del 2020 si contassero oltre 700.000 persone in terapia.
L’elevata richiesta ha generato un problema di accessibilità alle terapie, aggravato da una sfida economica che influisce sulla decisione di rivolgersi a un professionista qualificato.
Nel tentativo di porre rimedio a questa situazione, l’Italia ha introdotto il Bonus Psicologo nel 2022, ma i risultati ottenuti sono stati deludenti: soltanto 41.000 richieste sono state accolte su circa 400.000 domande presentate. Nonostante ciò, l’interesse dell’opinione pubblica verso la salute mentale rimane elevato, segnalando un progresso culturale che sta guidando l’Italia verso la giusta direzione per superare lo stigma che ha a lungo circondato la psicoterapia.
Silvia Wang, co-founder di Serenis, ha espresso la sua opinione riguardo al bonus e al tema del benessere mentale nel nostro Paese. Wang, con competenza ed esperienza, ha evidenziato alcuni problemi culturali insiti nel bonus. “Questa iniziativa dimostra buone intenzioni”, afferma, “ma secondo noi evidenzia alcuni problemi di fondo”.
Uno degli aspetti sottolineati da Wang riguarda il modo in cui lo Stato affronta la questione della salute mentale attraverso un bonus, quasi come se fosse un tema di secondaria importanza. “In realtà”, sottolinea Wang, “la salute mentale dovrebbe essere considerata alla pari di qualsiasi altra problematica sanitaria e dovrebbe essere offerta gratuitamente attraverso servizi pubblici”.
Oltre a ciò, Wang fa notare una mancanza di consapevolezza riguardo al bonus stesso, che presenta diverse problematiche, come un meccanismo complicato, una distribuzione delle risorse basata sulla popolazione anziché sui bisogni reali e tempi di attuazione molto lunghi. “La mancanza di una cultura adeguata su questa tematica si riflette anche nella scelta del nome ‘bonus psicologo'”, sottolinea Wang. “È importante comprendere che uno psicologo e uno psicoterapeuta non sono la stessa cosa. Questa terminologia imprecisa e la mancanza di chiarezza nei confini tra le diverse professioni e aree di intervento possono rendere difficile orientarsi nel settore, anche per coloro che vi lavorano”.
Silvia Wang conclude sottolineando che il problema fondamentale che persiste è la mancanza di una cultura adeguata sulla salute mentale. È necessario superare lo stigma e riconoscere l’importanza della salute mentale come parte integrante del benessere generale delle persone. Solo allora sarà possibile creare un servizio nazionale adeguato che offra sostegno psicologico accessibile e di qualità a tutti i cittadini.
In questo contesto, Serenis, rinomata startup tech specializzata nell’assistenza psicologica online, mette a disposizione della sua vasta utenza una piattaforma che conta più di 700 psicoterapeuti professionisti. Con l’obiettivo di fornire un sostegno completo, Serenis ha raccolto una lista di 10 consigli fondamentali per coloro che desiderano intraprendere un percorso di psicoterapia, anche a distanza:
Per coloro che non hanno potuto beneficiare del bonus e non possono permettersi i costi di una terapia, Serenis offre alcune valide soluzioni di supporto gratuito:
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