Esteri

La Francia boccia Ensemble: Macron è senza maggioranza

Duro colpo per Emmanuel Macron. Il Presidente non ottiene la maggioranza in Parlamento. Gli exit poll resi noti alle 20 e riguardanti il secondo turno delle legislative in Francia hanno dipinto una pesante sconfitta per Macron. Ensemble è arrivato a 245 seggi, sotto della maggioranza assoluta (289), seguito da Nupes (Il cartello delle sinistre guidato da Jean-Luc Melenchon) con 135 seggi e Rassemblement National di Marine Le Pen che ha messo a segno una svolta storica con 89 seggi. Prima ne aveva appena 8. Sono questi i risultati finali secondo un conteggio completo da parte di Afp. Gli ex gollisti di Les Republicains conquistano 61 seggi e il suo alleato UDI 3, contro i 100 della precedente legislatura. Il tasso di astensione ha raggiunto il 53,77%, secondo il ministero dell’Interno.

Una settimana fa il primo turno per il rinnovo dell’Assemblea nazionale si era risolto in un testa a testa tra il presidente in carica e il suo antagonista della “Nupes”, la nuova formazione che riunisce sinistra radicale, ecologisti e socialisti: il 25,75 per Macron, il 25,66 per Melenchon. I due erano divisi solo da 21.400 voti. Governare la Francia sarà un rebus. La neo premier Elisabeth Borne ha commentato i risultati parlando di “situazione senza precedenti” e “rischio per il Paese”.

L’Eliseo ha dichiarato la sua disponibilità a cercare alleanze. “Da parte nostra c’è una mano tesa verso tutti coloro che vogliono mandare avanti il Paese” ha detto la portavoce del governo, Olivia Gregoire. Anche il ministro delle finanze Bruno Le Maire ha parlato della necessità di “compromessi”. L’incompatibilità tra i programmi del presidente in carica e quelli di Melenchon è lampante: Macron è atlantista, liberale, aperto sostenitore della linea Nato in Ucraina, favorevole al nucleare; Melenchon ha teorizzato l’uscita di Parigi dall’Alleanza Atlantica e dall’atomo, spinge per un allargamento della spesa sociale e per un abbassamento dell’età pensionabile a 60 anni da finanziare con maggiori tasse sulla ricchezza.

L’aiuto all’Eliseo potrebbe arrivare dai Republicains, che già al ballottaggio per le presidenziali si erano schierati a favore di Macron. Ma Christian Jacob ha chiarito: “Restiamo all’opposizione”. Per Macron si preannuncia una “coabitazione” con altre forze politiche, come era già successo a Jacques Chirac, costretto ad accettare come primo ministro il socialista Lionel Jospin tra il 1997 e il 2002. Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National di Marine Le Pen, ha definito il voto “uno tsunami”. La leader ha annunciato “opposizione ferma ma responsabile” del suo partito.

Redazione

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