“  ….  Sai, svegliarsi e averti in testa.

così  tutto il giorno, con quel pensiero…

passano le ore, le notti, e tu sempre lì

nel cuore e nell’anima.

E’ che non mi stanco mai di aspettarti! “

Vincenzo Calafiore

 

Tutti appaiono nella quiete degli anni !

Tornano nella serena sera come un tramonto, e raccontano, storie credute ormai dimenticate.

Tutti appaiono nella mia quiete degli anni, come da una lontana stazione ai confini di un  – se – !

Come trovarsi in un magazzino di oggetti smarriti o perduti sui treni; eppure in verità mia di questa vita ogni giorno sopravvissuta alla routine, che come ruggine la corrode lentamente, inesorabilmente.

Di una vita così non so cosa farmene e vorrei a volte essere un oggetto smarrito in qualche mondo tutto da scoprire.

Non ci sono parole, ne verbi, nuovi in grado di emozionare, non emoziona più neanche la parola – amare – tanto è stata dissacrata, tanto è stata resa comune, scontata.

Ma in questa vita nulla è dato per scontato, come in questa mostruosa quotidiana del sempre uguale ove le metamorfosi di continuo cambiano gli umori, le fragilità ove perfino di innamorarsi è difficile.

Sentire questa meraviglia  è una ventata di aria nuova,  … ami ! E tutto ricomincia, tutto si veste nuovamente di allegria.

Ma quelle apparizioni nella quiete degli anni, con il loro linguaggio  muto raccontano invece quanto sia “ meravigliosa “ la vita!

Quanto sia meraviglioso vivere, amare, mettersi assieme in cammino verso nuove mete …

Ecco la vedi ?

Guardala con quegli occhi neri come la notte stellata, perché sono occhi che brillano, e parlano con il loro linguaggio che non tutti sanno riconoscere;

E quel sorriso incastonato in un viso dolce e sereno.

Ascoltala e fallo con attenzione, e lei ti ricompenserà con l’amore, amandoti!

Lo vedi, il solo pensiero mi emoziona e ci vuole coraggio di attentare a questa meraviglia, così duramente acquisita!

Dove trovate il coraggio di spezzare queste gambe e queste braccia possenti e fragili, di sfaldare queste carni dolci da accarezzare, di ammucchiare e spezzare questi corpi fatti per reinventare l’amore, e per esplodere di felicità?

Come avete il coraggio di fare violenza a lei, Lei che ha saputo rinunciare alla violenza e che ha potuto vincere e dominare, essere quello che è : Vita!

Ho letto la sua memoria e mi sono dimenticato di divulgare!

Il fatto è che il –Mare – mi ha preso subito la mano e allora mi è successo un fatto strano: riuscivo a capire tutto oltre le parole e le frasi, ogni difficoltà di significato, o di un sorriso, di uno sguardo, di un’espressione, non era più per me difficoltà, in quanto tutto che c’era di scritto e le immagini erano davanti ai miei occhi nitide e chiare, ho cominciato a capire l’amore, l’amare!

Vincenzo Calafiore

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