Si estende la campagna di Arpat per il controllo e il monitoraggio delle acque all’interno di pozzi a uso domestico in tutte le aree potenzialmente interessate dalla contaminazione da materiali dannosi. Oltre alle aree limitrofe alla SR 429, per le quali è stato attivato il numero verde 800 800 400 al quale rivolgersi per richiedere le analisi, l’assessore all’ambiente Monia Monni ha incontrato i sindaci toscani per illustrare l’attività.
“Ho chiesto ad Arpat – spiega Monni -, che ringrazio nuovamente per la disponibilità e professionalità che mette a servizio dei cittadini, di estendere la campagna di monitoraggio a tutte quelle aree in cui è stato ipotizzato l’impiego di materiale potenzialmente dannoso per l’ambiente, quindi non soltanto nelle aree limitrofe alla SR 429. Oggi più che mai è di fondamentale importanza la collaborazione tra Regione e sindaci, che ieri pomeriggio ho incontrato per condividere l’attività che stiamo predisponendo per fornire tutto il supporto possibile con lo scopo di assicurare la salvaguardia della salute dei nostri cittadini e della sicurezza ambientale, da sempre pilastri del nostro agire”. “Desidero ringraziarli tutti – prosegue Monni – per la preziosa collaborazione e attenzione, necessari per svolgere i nostri compiti istituzionali nell’interesse dei cittadini. Già da questa mattina dai Comuni ci stanno arrivando informazioni preziose per assicurare il miglior lavoro possibile di controllo e monitoraggio delle matrici ambientali”.
Aggiunge il direttore di Arpat, Marcello Mossa Verre: “Sulla base delle richieste che perverranno, Arpat, effettuate le necessarie valutazioni tecniche, organizzerà il programma dei campionamenti che sarà attuato nei giorni successivi e provvederà, a tale scopo, a prendere contatti con gli interessati per organizzare il prelievo”.
Secondo quanto emerso dalle indagini, queste le aree che saranno oggetto di monitoraggio nei prossimi giorni: società agricola ‘I Lecci’, Peccioli; terreno della ditta ‘Cantieri S.r.l.’, Crespina Lorenzana; terreno gestito dalla ditta ‘Ecogest S.r.l.’, Massarosa; area di cantiere ‘ex Vacis-Galazzo’, Pisa; area di cantiere di manutenzione straordinaria SP 26 Delle Colline-Castelfalfi, Montaione; area agricola adiacente all’impianto di Bucine; ‘Green Park’, Pontedera; area interna all’aeroporto militare di Pisa; lotto 5 della S.R. n. 429 nel tratto di collegamento fra Ponte di Candido e via Samminiatese, in località Belvedere.
Questa campagna di analisi si aggiunge alla consueta attività di Regione e Arpat per il controllo delle acque superficiali e sotterranee, attraverso una diffusa rete di rilevatori e sensori distribuiti su tutto il territorio regionale. “In un momento come questo – conclude Monia Monni – tutte le istituzioni devono essere ancora più coese e forti per proteggere i nostri territori dalle infiltrazioni malavitose. La Toscana non è la Terra dei Fuochi: risponderemo con forza attraverso azioni volte ad arginare il fenomeno, per garantire la salute dei cittadini e quella dell’ambiente. Su queste due prerogative non arretreremo di un passo”.
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