Sai cosa significa “Averti addosso” ?

E’ uno stato d’animo,

è felicità, intima felicità, così preziosa da non poterla condividere con nessuno oltre che te, per paura di perderla, per proteggerla, per poterti amare ancora un po’, ancora un po’ di tempo, ecco cosa significa anche quell’ averti addosso.

Perché la felicità sai, non è  – quanto – o  – come -, – perché – !

E’ l’averti addosso come seconda pelle, è quella strana sensazione di vivere, di amare, amarti così come sei con i tuoi pensieri, con i tuoi momenti tristi, con le tue solitudini, con le sofferte distanze, con le mancate carezze, con gli sguardi che non ci sono, con il mancato sfiorar di mani! E non è il desiderarti, quello è un’altra cosa, è passione è desiderio, è sangue che impazzisce e comincia a scorrere violentemente nelle vene fino a far tremare il cuore stesso.

“ Averti addosso “ è un miracolo che si manifesta quotidianamente in un ciao come stai? In un bacio disegnato, nel tuo nome scritto e ripetuto non per memoria, ma per il sentirti dentro.

Tu sei quella ruga disegnata in viso, i miei occhi stanchi, la mia voglia di vivere, quel cercare sempre una strada per tornare da te, quel morire e rinascere con quel pensiero in testa.

E sei mare, quel mare che mai si ferma, sempre in movimento, che mi annega e mi salva, che mi porta in cielo e mi lascia precipitare in un volo vertiginoso nelle profondità celate in un si, in un no! Ecco cosa sei tu amore mio, grande, troppo grande anche da attraversare a piedi o a nuoto, volandoti sopra come respiro, o brezza, vento!

Nel mio immaginario, con ali di farfalla, vieni e rimani lì dove posa lo sguardo, te ne vai e mi lasci sospeso in quel vuoto di attese senza fine come una spiaggia che aspetta sempre la sua marea… amore mio, che vita sei!!!

Della tua vita sono rimaste impresse le emozioni senza data, il primo bacio, il primo abbraccio.

Il giorno che, per la prima volta hai trovato in te.

Il tuo tempo … una misura breve.

I cerchi dei giorni che si ripetono, ritornano, si sovrappongono gli uni sugli altri e mai uguali e lo spazio tra loro … il prima e il poi.

Il tuo è un tempo breve, come un respiro che non ti appartiene è mio, che ritorna o non ritorna nello stesso attimo inventato.

La mattina, quando mi alzo, molto presto, sento le voci nel cuore e mi dico guardandoti, quella è pronta per me, adesso me la metto addosso.

Mi sento bene, quando ti ho addosso!

Ti amo!

Vincenzo Calafiore

Info:vincalafiore@gmail.com

www.laprimapagina.it

FB –Vincenzo Calafiore

Vincenzo Calafiore

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