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Regione Toscana e Comuni per una pianificazione culturale di area vasta

Firmato dalla vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Toscana e dal presidente di Anci Toscana un protocollo d’intesa per la pianificazione culturale di territori omogenei. Il protocollo si impegna ad identificare obiettivi e interventi necessari ad attivare processi di sviluppo economico locale, riconoscendo alla cultura un ruolo fondamentale attorno al quale far convergere attori, idee e investimenti: cultura e territorio insieme, viste come un binomio non scindibile.

Un modello innovativo di pianificazione, dunque, che coinvolge direttamente i territori e le amministrazioni locali e che è stato adottato per primi dai Comuni di Sansepolcro (Ar) e Rapolano Terme (Si).

L’obiettivo è di diffondere e sviluppare questo modello con una visione strategica a base culturale da offrirsi ai territori della Toscana per progettare in chiave integrata e partecipata. Il modello dei loro progetti potrà costituire la base del prossimo quadro programmatorio dei fondi UE 2021-27 e dei conseguenti Programmi operativi regionali.

E’ su questa strada che si sono mossi i comuni di Sansepolcro e di Rapolano Terme che hanno definito entrambi i loro Piani strategici per lo sviluppo culturale.

Per quanto riguarda Rapolano Terme, i temi principali sono stati individuati nella rivitalizzazione dei centri storici, con particolare riferimento a quello di Serre, nel sito archeologico di Campo Muri e nella riconversione dei vuoti di cava.

A Sansepolcro hanno scelto di concentrarsi sull’individuazione di un modello di organizzativo in grado di integrare il Museo civico con la Fondazione Casa di Piero della Francesca, sull’ampliamento del Museo civico con il collegamento con Palazzo Pretorio, sull’ambito territoriale della Valtiberina con la creazione di un’offerta sistemica che si apra al territorio della valle per innalzare la qualità culturale e l’attrattività turistica di tutti i comuni che ne fanno parte.

La filosofia deve diventare quella di studiare, analizzare e poi progettare per ambiti più estesi cosicchè le pianificazioni culturali, urbanistiche e anche turistiche possano procedere in maniera coordinata e sinergica. E far si che le positive esperienze dei due Comuni che le hanno sperimentate e messe in atto, si disseminino in tutte le zone della regione che così potranno operare attraverso una lettura integrata del loro patrimonio culturale e paesaggistico.

Appaiono infatti evidenti i vantaggi di un approccio progettuale integrato, teso a valorizzare il “paesaggio culturale”, inteso come insieme di beni storico-culturali, paesaggi, attività e risorse che contribuiscono a delineare i caratteri inconfondibili e identitari di un determinato contesto territoriale.

Redazione

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