Management del lupo, patto tra Provincia di Bolzano e agricoltori

Management del lupo: l’assessore provinciale all’argircoltura Arnold Schuler e il presidente dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi (Bauernbund), Leo Tiefenthaler, hanno firmato un accordo al termine di colloqui serrati. Obiettivo: proteggere le mandrie e tutelare i pascoli alpini. “Con questo accordo abbiamo formalizzato un approccio comune alla gestione dei lupi ed alla protezione delle mandrie in Alto Adige” spiega Schuler.

Gli obiettivi sono chiaramente indicati nell’accordo. “Faremo tutto il possibile affinché la regione alpina e montana dell’Alto Adige sia designata come area sensibile. A livello delle regioni alpine, vogliamo elaborare un piano di gestione per il lupo e realizzare insieme l’integrazione nel cosiddetto Piano lupo” riferisce l’assessore provinciale all’agricoltura. Per Schuler, tuttavia, anche a livello UE e nazionale c’è interesse ad elaborare una migliore base giuridica, in modo da poter definire aree in cui lo status di protezione del lupo possa essere abbassato a causa di una gestione intensiva e del pascolo, rendendo possibili i prelievi. “Le aree sensibili dovrebbero, in linea di principio, rimanere libere dai lupi e le misure a questo scopo dovrebbero essere trasferite sotto la competenza della Provincia” aggiunge il presidente dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi (Bauenbund), Leo Tiefenthaler.

Progetto pilota nelle malghe dove è presente il lupo

L’accordo tra la Provincia di Bolzano e l’Unione prevede però anche misure concrete per il 2020. Su input degli agricoltori sono state selezionate malghe dove il lupo è presente in modo dimostrabile, tra cui la Schlanderser Alm, la Kirchberg Alm, la Möltner Kaser, la Cisloner Alm, la Plosachalm, la Tramanzalm, la Do Rönn, la Kapplerkassa, la Nemesalm e la Klammbachalm. Qui si realizzano progetti pilota per la protezione delle mandrie. Inoltre un numero maggiore di pastori deve essere addestrato, deve essere implementato un sistema di monitoraggio con telecamera e il pagamento del risarcimento per i danni causati dalle incursioni del lupo dev’essere, se possibile, garantito entro 30 giorni.

Squadra di pronto intervento in caso di attacco del lupo

E’ stato anche deciso come procedere in un caso concreto di attacco da parte di un lupo: “Dopo l’avvistamento di un lupo o di danni da esso causati, saranno schierate squadre di pronto intervento composte da pastori, agricoltori o aiutanti e dipendenti della Ripartizione foreste. Queste squadre saranno rapidamente sul posto per garantire l’integrità degli animali della mandria e per effettuare i rilievi” riferisce Schuler. In caso di comprovata necessità, l’autore dell’attacco sarà identificato grazie all’analisi del DNA se possibile entro 30 giorni. I campioni di DNA dei lupi saranno regolarmente resi pubblici, ha riferito Schuler.

Redazione

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