Carcere di Bollate: trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici

È stato presentato l’impianto di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici realizzato nel carcere di Bollate, alla presenza del direttore aggiunto della Casa di reclusione Milano Bollate Cosima Buccoliero, del direttore del Provveditorato per la Regione Lombardia dell’Amministrazione penitenziaria Pietro Buffa, dell’amministratore delegato di A2a Valerio Camerano, dell’assessore Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaelle Cattaneo e dell’assessore Mobilità e Ambiente del Comune di Milano Marco Granelli. Alla presentazione hanno partecipato anche i vertici di Syndial, società ambientale di ENI. L’iniziativa risponde all’esigenza di promuovere l’inclusione socio-lavorativa di persone in difficoltà. Dal mese di aprile 2018 sono iniziate le attività di avviamento dell’impianto che attualmente impiega 5 detenuti, con l’obiettivo di accrescere nel prossimo futuro il numero di persone coinvolte nel progetto. L’impianto occupa una superficie di circa 3.000 mq e ha l’autorizzazione al trattamento di 3.000 tonnellate all’anno di rifiuti elettronici, inoltre è dotato di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia green. Il trattamento dei rifiuti viene effettuato su due linee di smontaggio, la prima dedicata a tv, monitor e grandi elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie (tipologia di RAEE R2 e R3), l’altra per i piccoli elettrodomestici (tipologia R4) come telefoni cellulari, personal computer e periferiche, apparecchiature audio e video, utensili e giocattoli elettrici. Grazie alle attività di smontaggio che vengono effettuate dai lavoratori impiegati è possibile recuperare metalli ferrosi e non ferrosi (rame, ottone, bronzo, stagno), tipologie di polimeri plastici, gomma, nonché componenti elettroniche come schede, dischi rigidi, processori e alimentatori. “L’impianto di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici arricchisce il carcere di Bollate di un’ulteriore opportunità per potersi rimettere in gioco attraverso il lavoro. Si tratta anche di un progetto virtuoso che unisce l’attenzione all’ambiente al terzo settore, dimostrando come una proficua collaborazione tra pubblico e privato possa, come fine ultimo, approdare all’inclusione sociale in un’ottica di vera sostenibilità – afferma Cosima Buccoliero, direttore aggiunto della Casa di reclusione Milano Bollate. “L’impianto, oltre al contributo in termini di economia circolare, rappresenta un esempio di inclusione e un’opportunità di sviluppo professionale per le persone coinvolte nel progetto: per questa ragione la componente umana del lavoro vuole essere adeguatamente valorizzata rispetto all’automazione del processo – dichiara Valerio Camerano, amministratore delegato del Gruppo –. Questo progetto è uno dei tanti tasselli che compongono il nostro ‘modello A2a’ per l’economia circolare: un sistema basato sulla gestione integrata dell’intera catena ambientale, dalla raccolta al trattamento, e che prevede che tutti i rifiuti siano avviati a recupero di materia o energia evitando così il ricorso alla discarica”. “Abbiamo raggiunto e superato il traguardo del 60% di raccolta differenziata dei rifiuti – dichiara l’assessore all’Ambiente Marco Granelli –. Abbiamo un servizio efficiente e di qualità con alcuni elementi di eccellenza, come la raccolta dell’umido in tutta la città. Questo impianto per la valorizzazione del Raee nel carcere è un altro servizio che mi rende orgoglioso. So bene che dobbiamo migliorare ancora e il mio impegno, insieme ad AMSA, è quotidiano e costante per risolvere i problemi e contribuire al benessere dei cittadini nei quartieri di Milano”.

Redazione

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