Un emozionante viaggio tra opere fantastiche e scenari surreali, per l’ultimo progetto firmato “Cartura”

Scenari poetici e a tratti surreali, che con assoluta naturalezza stravolgono forme e convenzioni, per regalare, a chi osserva, un tuffo in una realtà parallela, separata dal resto del mondo da un filo invisibile, fatto di luci, ombre e suggestioni. Al di fuori dello spazio e del tempo. È un linguaggio nuovo, uno stile unico e inconfondibile, quello che Cartura, acronimo di carta e spazzatura, ha pensato e disegnato per i nuovissimi locali del Ghetto.

Un progetto sui generis che, da due decenni ormai, guarda alla lavorazione della carta e alla reinvenzione in chiave artistica di oggetti in disuso, per offrire un modo nuovo di concepire l’arte e il lavoro manuale.

Trasformando cose e luoghi, raccontando storie e personaggi, il maestro Alfredo Guglielmino, fondatore di Cartura e artista di livello internazionale, ha trovato, insieme ad Elena Cantarella, Calogero La Bella e Carola Valente, soci “giuvini” divenuti “mastri”, la preziosa chiave per aprire le porte dell’immaginazione, riuscendo nell’arduo compito di avvolgere lo spettatore in spazi creativi e di azione altamente emozionali.

Come quelli che a partire da sabato 19 gennaio alle 19:00 potranno essere vissuti e ammirati nella particolarissima location del Ghetto, all’interno del Borghetto Europa, al livello -1 di piazza Europa a Catania.

Sfiziose prelibatezze, materie prime selezionate e deliziosi cocktail accompagneranno i presenti in un esclusivo ed emozionante viaggio tra opere fantastiche e immaginifiche.

Con la mostra temporanea “Outsiders. Una visione sovvertita del tradizionale in chiave carturista”, che prende origine da tutte quelle opere che da tempo occupano gli spazi della sede storica di via Passo di Aci, gli artisti-artigiani hanno realizzato installazioni permanenti che, nella filosofia carturista, rielaborano il concetto di luce d’ambiente, trasformando quelli che avrebbero potuto essere semplici lampadari in vere e proprie opere d’arte, in cui i materiali di scarto concorrono a creare coinvolgenti storie sospese.

Dopo il successo di “Tramanti” per Taobuk, “Residenze Instabili” per Effetto Noto e “Cartura va in Porto” per il Porto di Catania, e in attesa di lanciarsi nei due nuovi progetti teatrali di “Scarabocchio”, spettacolo incentrato sulla ricerca dell’ispirazione da parte dell’artista, e “Valigie d’artista”, installazioni e performance ispirate agli artisti stessi, la bottega d’arte catanese, luogo capace di riscoprire e custodire antichi valori, ha scelto il Ghetto come nuovissimo palcoscenico per esibirsi in un attimo prolungato di inebriante celebrità

(Foto Alfredo Guglielmino – Cartura)

Redazione

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