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Le opere di Eliseo Mattiacci in mostra a Firenze

Da oggi fino al 14 ottobre, dopo le grandi retrospettive monografiche di Giuseppe Penone, Antony Gormley e Jan Fabre e la collettiva Ytalia, gli spalti e la palazzina del Forte di Belvedere di Firenze ospiteranno Gong, una imponente mostra antologica dedicata ad Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940), tra i grandi protagonisti dell’arte contemporanea, uno dei pionieri dell’avanguardia italiana, inventore di iconografie cosmologiche e di originali soluzioni spaziali e concettuali tra arte e universo. La mostra presenta un dispiegamento monumentale di venti sculture all’esterno del Forte e all’interno della Palazzina, oltre a un nutrito gruppo di disegni, circa ottanta, che per la prima volta daranno conto anche dell’intensa attività grafica dell’artista. Negli spazi interni del Forte spiccano il Tubo (1967) di circa sessanta metri di estensione, l’installazione Recupero di un mito (1975) e l’opera sonora Echi di suoni e cani che abbaiano (1983). Relativamente ai lavori più recenti, un’intera stanza ospiterà l’installazione La mia idea del cosmo (2001), mentre le grandi eliche in alluminio di Dinamica Verticale (2013) domineranno gli spazi al piano terreno. Proseguendo al primo piano, il pubblico intercetterà una sequenza di stanze dedicate tutte al disegno, una vera e propria “mostra nella mostra”. Vi saranno esposti disegni che rievocano il clima delle performance degli anni ’70, il ciclo Predisporsi ad un capolavoro cosmico-astronomico del 1980-81, i frottages su metallo dei Campi Magnetici, le Cosmogonie, fino ai recenti Corpi Celesti del 2005-2015. Negli ampi giardini terrazzati del Forte verranno collocate le grandi opere in acciaio corten di ispirazione cosmico astronomica, orientate da un lato verso il grande cantiere rinascimentale che è la città di Firenze, dall’altro verso le colline che ospitano l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, non lontano dall’ultima residenza di Galileo Galilei. Qui verranno disposti i lavori realizzati a partire dalla fine degli anni Ottanta fino agli anni più recenti, come i due totem Verso il cielo (1987), Equilibri precari quasi impossibili (1991), Segno australe-Croce del Sud (1991), Gong (1993), Vie del cielo (1995), i dischi di Ordine cosmico (1995-96), Totem con nuvola (1996), e l’inedita Scultura che guarda (1997-2013). In occasione della mostra, il Museo Novecento presenterà in anteprima la scultura Per Cornelia (1985) e il grande disegno Occhio del cielo (2005), a partire dal 25 maggio prossimo. La mostra è realizzata con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena – main sponsor dell’evento – e grazie alla sponsorizzazione di Carpisa, alla sponsorizzazione tecnica di Forma e con il supporto di Galleria Poggiali.

Redazione

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