Svolta nelle indagini sull’omicidio di Kadjia Bencheikh. Per la morte della marocchina di 46 anni, uccisa e fatta a pezzi, sono stati fermati due albanesi. Il corpo della donna è stato trovato sezionato il 30 dicembre in un uliveto a Valeggio sul Mincio in provincia di Verona.
La marocchina conosceva i due sospettati, connazionali del suo convivente. Sarebbero entrambi accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere ma si attende ancora la convalida delll’arresto da parte del gip. Sono in corso ulteriori approfondimenti delle indagini.
La vittima si trovava nel nostro Paese da 20 anni. Viveva a Verona, dove svolgeva lavori saltuari. La scoperta dei resti della nordafricana, sezionata in decine di pezzi dall’assassino, era stata fatta da un’allevatrice della zona, che stava portando al cavallo da mangiare. La donna era divorziata dall’ex marito da 9 anni. Da un anno conviveva con l’albanese Adinay, in zona Stadio nei pressi di un condominio in piazzale Olimpia. L’uomo non è mai stato iscritto nel registro degli indagati.
La marocchina lavorava in Borgo Roma. La sera del 29 dicembre si era presentata regolarmente sul posto di lavoro, da dove era stata vista andarsene intorno alle 19. Poi di lei si perdono le tracce, fino al macabro ritrovamento a Corte Gardoni.
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